La nostra chiesa, com’è noto, è molto amata oltre che dai fedeli anche dagli animali, in particolare dai cagnetti da compagnia.
Se ne stanno quieti, alcuni in borsa e altri accucciati ai piedi del padrone, silenziosi, senza dare alcun fastidio ai presenti. Al massimo qualche “ringhietto” all’apparire di un altro animale ma solo per gelosia.
Per loro, una volta l’anno e nell’occasione della memoria liturgica di Sant’Antonio abate, prepariamo anche una vera e propria festa che comprende una parte religiosa, con tanto di preghiera e benedizione personale (all’animale e al padrone) e una laica con gustose crocchette per tutti.
Può darsi che, in alcune sfortunate occasioni, combinino qualche malestro ma i proprietari sono attentissimi – e di questo li ringrazio – a che non ci siano contrattempi sgraditi.
Qualche animale più devoto si affaccia in chiesa anche nei giorni feriali e qualche altro addirittura la frequenta pure le le prove liturgiche.
Non è che vengano all’altare a fare le ampolline… però vengono, ad esempio, a cantare insieme con i coristi e i musicisti del coro parrocchiale.
Le prove, si sa, durano a lungo e così può capitare che qualche volta sbadiglino rumorosamente o diano segni di inquietudine ma cose di poco conto.
Ieri sera, a ora ormai tarda, ha partecipato anche la mia Lola (a caccia di crocchette) e con la sua presenza ha risvegliato gli istinti di un cagnetto maschio che, gelosissimo, ha “marcato” … gli strumenti musicali (organo e chitarra) costringendo i maestri, la padrona e il sottoscritto a lavorare di ramazza per evitare odori sgradevoli.
Pensate un po’!