Come avevo anticipato sul bollettino oggi, nell’occasione della festa di San Nicola, ho esposto l’Icona del santo all’altare detto “degli ortodossi”.
Come potete vedere dalla foto l’Icona è alla destra di chi guarda l’altare. Al centro c’è il Messale aperto alla pagina dell’Annunciazione e alla sinistra la Madonna della tenerezza.
L’Icona, in sé, non è niente di speciale però per gli ortodossi – e qui al Forte ce ne sono molti – ha un significato speciale perché nei paesi ortodossi (e pure in altri paesi del Nord Europa) nel ricordo di San Nicola vengono consegnati doni ai piccoli come facciamo noi nell’occasione del Natale.
Mi è venuto così da pensare ai piccoli Ucraini che invece dei doni ricevono bombe e missili ma anche ai piccoli dei soldati russi che non capiscono il motivo della chiamata alle armi del loro papà.
Mi sembra di vederli, gli uni e gli altri, smarriti e tristi mentre i grandi si fanno dispetti e giocano ad ammazzarsi a vicenda.
Nelle guerre purtroppo non si sa mai come andrà a finire. Entra in gioco, oltre la forza delle armi, l’orgoglio dei contendenti (e soprattutto dei loro consiglieri militari), che intendono la pace come una sconfitta mentre invece sarebbe una vittoria, e pure la paura personale.
Pensate un po’ se Putin trovasse la forza per interrompere il conflitto! Si sentirebbe subito sollevato ma gli salterebbero addosso tutti coloro che gli hanno consigliato la guerra e chissà che fine farebbe.
E così Zelensky se si decidesse ad accordare ai paesi ucraini di lingua russa uno statuto speciale come succede in tanti paesi (inclusa l’Italia con i paesi di lungua tedesca o albanese) verrebbe tacciato di tradimento e passato per le armi!
Allora oggi preghiamo San Nicola che porti il dono della pace per questi poveri piccoli che soffrono al freddo e al gelo proprio come Gesù.