673. IN CAMMINO – Cresima (2)

E adesso? Cosa potremo offrire ai nostri giovani cresimati? Riusciremo a farne un “gruppo” parrocchiale?

Anche in questo caso proviamo ad andare per ordine. Non è male guardare un attimo indietro anche se il vangelo ci dice di non voltarci mai indietro ma di guardare sempre avanti. Penso sia importante per vedere di evitare, se possibile, troppi errori.

Gli adolescenti, concluso il catechismo per la Cresima, a parte qualche eccezione, hanno una sorta di “rigetto” per quella forma di catechismo, fatta di lezioni, di registro, di verifiche… “subìta” negli anni della iniziazione cristiana.

Siamo riusciti tuttavia – nel tempo – a portare avanti dei buoni gruppi, anche se a ranghi ridotti, offrendo loro un incontro quindicinale oppure mensile sul tipo degli incontri del “focolare”, del “gruppo biblico”, “gruppo mariano” quindi incontri di spessore con buoni risultati. Le vocazioni al sacerdozio o alla vita consacrata o al matrimonio cristiano o al servizio nella politica ad alto livello che sono sorte non sono sorte dal nulla.

Gli incontri (familiarmente chiamati “incontrini”) sono sempre stati animati dal sottoscritto e dai rispettivi “catechisti” forti di una frequentazione pluriennale con i ragazzi stessi: com’è noto, nella nostra parrocchia, quando è possibile, i catechisti della prima Comunione continuano a seguire i ragazzi almeno fino alla maggiore età.

Il segreto di questo successo sono stati i genitori che si sono prodigati nell’organizzazione dei dettagli – è brutto chiamarli così – dalla pizza per i presenti alla Messa mensile solo per loro, dai campi-scuola alle giornate internazionali per la gioventù… In alcuni casi i giovani stessi che hanno fatto tutto da soli col passa-parola.

Che fine hanno fatto questi giovani. Intanto sono ormai ex-giovani: certo che li rivedo ma ormai studiano in giro per il mondo, o hanno famiglia e sono impegnati nella professione… non possono certo continuare a frequentare gli incontrini di un tempo! Contentiamoci di vederli in chiesa o di sapere che continuano a frequentare anche se sono all’altro capo del mondo.

Nel frattempo la “strategia” pastorale era cambiato. Ci è stato chiesto di lavorare per “Unità pastorale” o addirittura per “Vicariato” sotto la guida di un unico referente. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: dopo alcuni anni di apparenti “successi” con incontri oceanici nelle varie sale parrocchiali della Versilia è saltato tutto…! Personalmente, pur avendo sempre invitato e accompagnato i giovanissimi/giovani a questi maxi incontri di gruppo, ho cercato di mantenere un contatto personale – via mail – con quelli che hanno voluto… pochissimi, purtroppo. E i catechisti hanno fatto lo stesso pure nel rispetto delle indicazioni proposte. CONTINUO DOMANI…

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