676. IN CAMMINO – Inquinamento ambientale e acustico

Scorrendo il giornale sono solito fermarmi a leggere anche le ” lettere al direttore ” e le notiziole riportate all’interno delle pagine interne.

Il gossip non mi interessa mentre alcune notizie minori captano subito la mia attenzione soprattutto quando fanno sorridere. La letterina curiosa di questi giorni era intitolata appunto “inquinamento ambientale e acustico”.

La lettrice si lamentava per l’invadenza degli animali ma non per i cinghiali che scorrazzano indisturbati per le città e distruggono le coltivazioni, non per i lupi che fanno strage di pecore e di animali domestici bensì per più modesti animali da compagnia: i cani!

Essendo padrone di una cagnolina e curioso per natura mi sono fermato subito a leggere la notizia restando assai sorpreso.

Dunque scrive la signora che i cani inquinano l’ambiente perché hanno la cattiva abitudine di fare la pipì e la cacca nei giardinetti… senza che i rispettivi padroni provvedano a “diluire la prima con l’acqua e a togliere la seconda con l’apposito sacchettino”.

E questo è vero perché anch’io ho osservato chiazze giallastre ed escrementi vari nei giardini del paese segno evidente di inquinamento causato dagli animali e dai padroni incivili…

Ma cosa c’entra l’inquinamento acustico “specie nelle prime ore del mattino” mi sono chiesto. È vero che ogni tanto i cani abbaiano, si azzuffano ma sono eventi eccezionali.

Stamattina, all’improvviso, me ne sono reso conto … ed è verissimo!

Mentre correvo – ero in ritardo – all’appuntamento con Alberto e Dionigi per la colazione la Lola mi è fuggita dietro a un paio di piccioni. Quello che ho urlato per farla tornare lo sa soltanto il Signore… Poi mi sono trattenuto pensando a quante persone stavo infastidendo con le mie urla feroci… alle 7.30 del mattino.

Ecco – mi sono detto – questo vuol dire inquinamento acustico. Dunque la signora ha ragione. Non c’è niente da dire. Starò più attento.

 

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