Stamattina ho girato per il paese come le trottole.
Ho incontrato tantissime persone per una parola, una preghiera, un abbraccio… La cosa mi gratifica moltissimo e ne ringrazio sempre il Signore. È davvero commovente sperimentare quanto sia amato dalle persone.
Penso però d’averne deluse molte altre perché non sono riuscito a concludere il giro. Una abitazione era chiusa con le finestre sbarrate… chissà quanto mi hanno atteso, invano!
E così anche l’amico e benefattore Riccardo S.
Gli avevo chiesto di pazientare un momento ma sono tornato con mezz’ora di ritardo e non l’ho trovato. Lui però ha voluto ugualmente lasciarmi un contributo per i poveri. Spero nel pomeriggio di recuperare il numero telefonico per rimediare in qualche modo.
Ho dovuto rinunciare anche a pranzi e cene perché non sono in forma e devo prestare molta attenzione non tanto per risparmiarmi i rimproveri del medico quanto per limitare i danni all’organismo. Spero possano tornare momenti migliori ma al momento non posso proprio accettare inviti di sorta.
A meno che…
A meno che non facciate come la signora Kimmerle che mi ha invitato a colazione: un caffè, un dolcetto (metà…) e un saluto agli altri familiari, soprattutto alla signora Barbara e al signor Rudolph, che non potevano certo aspettarmi visti i loro numerosi impegni professionali.
La ringrazio per aver capito la mia momentanea difficoltà e per il caffè.