Sono iniziate le celebrazioni nella chiesa di Roma Imperiale e nel Parco delle Suore. Nei giorni precedenti c’è stato un grande daffare (e al riguardo mi corre l’obbligo di ringraziare TUTTI i miei collaboratori a cominciare da Giuseppe che ha sistemato l’impianto microfonico…, e poi Lorenzo che si è diviso in due, le signore costrette a sobbarcarsi di prima mattina il lavoro delle sedie, i giardinieri ecc. ecc.) che mi ha consentito di iniziare senza patemi d’animo le celebrazioni.
Ovviamente devo ringraziare anche i sacerdoti collaboratori, le Suore e in modo particolore il Coro e i collaboratori della chiesa parrocchiale: dato che ci sono loro a gestire la Messa delle 10.00 posso dedicarmi a quella di Roma Imperiale con tranquillità!
Ho deciso di “premiare” la fedeltà dei vacanzieri dei mesi di Maggio/Giugno offrendo loro la rivista dell’estate: Negli anni passati sono rimasti senza il Santino di San’Ermete, la Poesia patronale e soprattutto senza la Rivista! Quest’anno sono riuscito, anche in questo caso grazie all’impegno di chi mi aiuta nella redazione e della stampa, a offrire loro almeno la Rivista… e ho visto con piacere che “ne hanno fatto caso” ringraziandomi a più riprese.
Al riguardo vi anticipo che Domenica prossima la Rivista NON SARÀ ESPOSTA… per motivi logistici. Tornerà in esposizione la seconda Domenica di Luglio e poi la quarta e la quinta. Ma non credo che questa scelta logistica vi interessi più di tanto per cui passo subito ad altro argomento.
Con Domenica prossima, a Dio piacendo (…non si sa mai cosa ci può riservare il domani e quindi è bene usare sempre questa espressione) dovrò tenere due diverse prediche: una a commento del brano di vangelo che sarà postata sul blog parrocchiale e una seconda per spiegare una parte del catechismo poco conosciuta.
Mi riferisco alla dottrina detta “sociale”. Questa, nel corso catechistico collegato ai sacramenti dell’iniziazione cristiana, è ridotta a poco più di un accenno e invece è una parte importante anche se molto complicata. Mi piace quindi presentarla, almeno per sommi capi, lasciando poi alla buona volontà degli ascoltatori approfondirla o meno. Spero di riuscire a fare un buon lavoro.