La Domenica è trascorsa senza troppi problemi se non il febbrone che ha colpito don Edoardo costringendo lui stesso a letto e noi (io e Yudas) agli straordinari.
Per fortuna i fedeli sono molto comprensivi e non hanno fatto storie per i ritardi e i cambiamenti di programma conseguenti. Devo dire che essere parroco al Forte, almeno per certi versi, è di grande soddisfazione perché si ha a che fare con persone molto comprensive.
Oggi don Edo sta meglio e spero che Domenica possa tornare a celebrare sia in chiesa che a Roma Imperiale. Fin d’ora un caloroso augurio da parte di tutti noi.
Ma, voi direte, chi è questo inatteso personaggio che ha fatto da protagonista in questa assolata Domenica di Luglio?
È stato un piccolo riccio che, raccolto per strada da alcuni giovani turisti, è stato amorevolmente collocato in una scatola di cartone dalle Suore Canossiane e successivamente preso in carico dalla cara S. notoriamente amica degli animali.
Il riccio sembrava in fin di vita: stentava a muoversi e alternava momenti di sopore ad altri di apparente distacco dalle amorevoli cure prestate dalla predetta signora S. e da altre persone care raccolte al suo capezzale, pardon alla sua scatola da scarpe.
Era tutta una finta!
Il riccetto ha dimostrato d’essere un attore nato: infatti non appena è stato deposto sull’argine del “fiumetto” che scorre a lato della chiesa di Roma Imperiale ha aperto un occhietto e si è dato a una fuga precipitosa…
Birichino!