Giorni indetro, anche se non ricordo se era Domenica oppure un giorno feriale (ricordo soltanto che eravamo in molti in chiesa) ho inviatato i presenti a cantare in coro l’inno eucaristico tradizionale “Inni e Canti”.
Sono un po’ all’antica e quindi ogni tanto mi piace riprendere certi canti sia in italiano che in latino. Lo faccio sia per motivi di devozione che di cultura perché mandare al macero un patrimonio secolare di canti mi sembra ingiusto.
Non sono rimasto per niente sorpreso nello scoprire che la maggior parte dei presenti restavano muti…
Pochissimi conoscevano il canto in questione e quelli che lo conoscevano e lo cantavano erano per lo più anziani.
Unica eccezione, un “giovanissimo” (liceale) che cantava a squarciagola, gesticolando in un modo per me incomprensibile.
Teoricamente, essendo il giovanotto un frutto della liturgia post-conciliare, era un’assurdità però la realtà mi smentiva.
Ne ho chiesto conto e con mia grande sorpresa ho scoperto che è un canto conosciutissimo dalla tifoseria calcistica : lo cantano, a scherno, ai tifosi delle squadre avversarie per evidenziare la loro inferiorità (… fate pietà, non vincerete mai!)
Incredibile! L’antico canto liturgico, patrimonio di generazioni di devoti, è divenuto un canto da stadio.