Una quindicina di anni or sono ma forse ancora di più si presentò in canonica un anziano signore, vedovo, napoletano. Era un avvocato e apparteneva a una delle famiglie di antica nobiltà di Napoli.
Mi spiegò che nella sua famiglia, come in tante altre famiglie nobili della città, era consuetudine da sempre avere in casa per la devozione familiare una statua del Bambino Gesù di Praga.
Questa tradizione familiare, purtroppo, era destinata a estinguersi in quanto la sua unica figliola era mancata in giovane età per una brutta malattia.
La figlia era andata sposa a un giovane brillante e simpatico che però, dopo pochi anni di matrimonio e la nascita di due bambine, si era trasformato dando libero sfogo a una vera e propria crudeltà mentale nei confronti della moglie: le impediva di vedere il papà (abitavano all’estero), la insultava e la percuoteva nonostante fosse gravemente ammalata e negava al nonno la visita delle nipotine!
Raccontando questi fatti di famiglia aveva un’espressione addolorata pur mantenendo una grande dignità.
A quel punto mi espresse il desiderio di donare alla nostra comunità la statua di famiglia pregandomi al contempo di levare un pensiero al Bambino Gesù di Praga per la sua adorata figliola ogni qual volta avessi celebrato un Battesimo.
Non gli era sfuggito evidentemente che, dopo ogni battesimo, accompagno la neo-mamma all’altare dell’Addolorata per la preghiera di rito.
Accettai e dopo poche settimane mi giunse la statua che collocai, in bella vista, proprio sotto al quadro della Madonna per la devozione delle nuove mamme.