Stanotte mi sono sognato Agostino, il mio “braccio destro” di quando ero parroco a San Casciano. Mi stava rivolgendo un sottile rimprovero perché nell’articolo di ieri non avevo citato gli uomini… né quelli di San Casciano e nemmeno quelli del Forte.
Avevo cenato pochissimo e quindi non potevo correlare il sogno a una cena particolarmente pesante: evidentemente, nel subconscio, nella coscienza per intenderci, avevo avvertito disagio per aver trascurato … i collaboratori maschi.
Vengo quindi a rimediare con questa breve nota.
La sera in cui partii dal paese per venire al Forte non c’erano semplicemente perché erano già a Forte dei Marmi per sistemarmi la canonica. Agostino dava gli ordini e gli altri, Pino, Mattia, Paolo, Franco e altri… eseguivano!
Chi imbiancava, chi montava gli armadi, chi litigava (con la stiratrice) che non voleva il camioncino nella proprietà. Insomma erano tutti al lavoro per me!
E anche qui al Forte incontrai subito degli amici che poi scoprii essere anche collaboratori: Renato (che mi consegnò un dolce da particceria sopraffino, Gugliemo che mi accompagnò da alcuni ammalati, Livio che mi spiegò certi dettagli inerenti la vita parrocchiale, Paolo che mi fece vedere il quadro di Padre Pio, Renzo, Alessandro, Marco con le bimbe ecc. e tanti altri ancora, tutti disponibili a servirmi.
Come vedete c’erano anche gli uomini!
Sono passati 27 anni e alcuni di questi sono ancora in servizio. Grazie per allora e per oggi.