Ragionando al bar con i miei amici è saltato fuori l’argomento di un noto influencer che vanta milioni di follower… pur non sprecando tempo in troppo ragionamenti.
Una cantatina in un inglese storpiato, qualche tatuaggio osceno sulla schiena, i capelli colorati e qualche scempiaggine sugli argomenti più disparati e il numero dei follower schizza alle stelle!
“E tu, mi diceva l’amico, con tutte le prediche, i discorsi, il blog e i filmati – tutti interessanti e intelligenti – ti limiti a un centinaio di contatti la Domenica e una decina nei giorni di lavoro”.
È verissimo. L’ho detto io stesso uno di questi giorni: l’impegno è enorme ma i risultati sono modestissimi.
Da notare che i miei interventi sono sempre molto misurati per tema di mancare di rispetto o di plagiare… Ma anche, lo confesso, per evitare reazioni per eccesso o per difetto.
Purtroppo questo non è un problema che riguarda soltanto i sacerdoti. Riguarda pure i genitori (soprattutto i nonni), gli insegnanti, i catechisti e tutti coloro che hanno a che fare col mondo giovanile…
Cosa fare? Ognuno deve rispettare se stesso. Io, ad esempio, non sono un tipo da “crociata”. Cerco sempre di mettermi al pari – se non un passo indietro – rispetto ai miei interlocutori piccoli o grandi che siano.
Forse con coloro con i quali ho maggiore confidenza posso essere maggiormente propositivo ma sono eccezioni.
Confido però nell’aiuto di Dio che, è risaputo, può far fiorire anche il deserto e soprattutto accolgo con serena umiltà l’esempio di Gesù che sta “alla porta e bussa” aspettando qualcuno che si fidi e gli apra la porta del cuore.
Vi chiedo a questo punto una preghiera speciale per coloro che si sono fidati così tanto di me fino a seguirmi nella scelta di consacrarsi al Signore.