Quando ho aperto la chiesa la pioggia stava scrosciando. Ho pensato che non sarebbe venuto nessuno. Invece la chiesa, pian piano, ha iniziato a raccogliere i “figli spirituali” del nostro compatrono, san Pio da Pietrelcina.
Al Forte c’è molta devozione nei confronti del Padre. Da sempre ma soprattutto da quando nell’ormai lontano 1996 decisi, nonostante non fosse ancora canonizzato, di esporne in chiesa il quadro raffigurativo.
Da allora, ogni anno siamo andati in pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo e sono sempre state occasioni belle per rinsaldare la nostra fede e per crescere nell’amicizia.
Sono state anche occasioni per approfondire la figura di San Pio e il suo carisma. Immagino ricorderete le conferenze di Padre Marciano Morra (amico di Paolo), del direttore generale dell’Ospedale e di tanti altri personaggi, tutti collaboratori del Santo.
E poi le visite all’Ospedale, al Santuario di San Michele e tante, tante come già detto occasioni indimenticabili.
Quest’anno la festa risente delle condizioni particolari che stiamo vivendo. Noto però che la devozione resta anzi si consolida passando dai più anziani ai più giovani.
Il gruppo fondatore ormai è, almeno in buona parte, scomparso: i più sono morti. Dovremo quindi a breve mettere mano alle sostituzioni. Spero che subentreranno nuovi “figli” a rinverdire il gruppo e rinvigorire la devozione.