935. IN CAMMINO – Detti popolari

Anche la terza domenica di Quaresima è passata. Tutto sommato è stata una buona Domenica anche se la forte pioggia del pomeriggio ha scoraggiato molti fedeli dal partecipare.

Oggi ricomincia l’impegno di ogni settimana e cioè la visita ad alcune famiglie per la preghiera di Pasqua e quello mensile con la distribuzione degli aiuti alle persone in difficoltà.

Nel primo caso sono io, in prima pesona, che mi do da fare; nel secondo invece siete voi gli attori in quanto offrite di che aiutare i poveri e i confratelli e le consorelle della San Vincenzo-Caritas che girano il paese per la consegna.

L’argomento di questa mattina è un detto popolare toscano che mi piace proporvi. Sono solito leggere il giornale al bar in compagnia di amici. Anche se sono intento alla lettura riesco talvolta a percepire qualcosa dei discorsi degli altri avventori.

Stamani discutevano  a proposito del “pennato” un oggetto da lavoro, molto usato nei lavori della campagna per sfrondare, tagliare ecc.

Non è un “cesello” e tanto meno un “bulino”… serve soltanto a “sgrossare” quanto l’accetta ha pesantente reciso.

Ora, nel linguaggio popolare toscano, quando si parla di una persona poco educata non si dice che è una persona “rozza” – troppo offensivo – bensì “TAGLIATA CON L’ACCETTA E RIFINITA COL PENNATO”.

Questo modo di dire non esclude la simpatia e neppure la cultura ma semplicemente il modo di porsi agli altri. In altre parole, uno può essere anche simpatico grazie alla battuta pronta e pure colto per gli studi compiuti e gli attestati accademici ottenuti ma tagliato con l’accetta e rifinito col pennato quanto all’educazione.

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