Anche oggi torno sul pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo per un particolare che mi ha colpito moltissimo… poi, Lunedì prossimo, accennerò a un “evento” che mi riguarda da vicino e poi chiuderò l’argomento.
Dunque, uscito di chiesa dopo aver celebrato Messa e omaggiato il Santo, nell’attesa di rientrare in albergo per la cena, mi sono fermato – curioso – a sbirciare all’interno di un tendone sormontato da una stella cometa con, a lato, la dicitura Presepio e all’ingresso un grosso cane da guardia che si spulciava.
In effetti era un presepio con tanto di Gesù, Giuseppe e Maria e i dettagli propri di ogni presepio. Solo che i personaggi erano alquanto diversi da quelli ai quali siamo abituati.
Erano infatti animali in carne e ossa, ognuno nel suo recinto, che se ne stavano quieti a osservare i visitatori che entravano e uscivano.
C’era un asinello, alcune pecore/caprette, galline in buon numero, un germano che sguazzava nella vaschetta e pulcinotti in una gabbia termica (c’era una lampada di quelle che si usano negli allevamenti per scaldare i pulcini)
E soprattutto un forte odore di stalla che mi ha fatto tornare alla memoria le parole di papa Francesco riguardo all’odore del pastori d’anime che devono farsi prossimi dei fedeli fino a odorare come loro (non riguado ai peccati, si intende).
Davvero un bel presepio per niente inferiore, come spettacolo, a quello “napoletano” ammirato a Pietrelcina.
Il prossimo anno potremmo realizzarlo anche noi al Forte. Che ne pensate?