Devo dare atto a Madre Danila, alla Monica, a Enrico, all’Antonella e ai giovani animatori della pastorale giovanile dell’impegno che mettono nell’aiutare i giovanissimi a crescere nella Fede e nell’amicizia reciproca.
Sono veramente encomiabili. La Madre e gli animatori offrono ogni Giovedì qualche momento di spiritualità e di cordiale amicizia ai piùgiovani; gli altri optano per incontri informali – in presenza o via mail – ma ugualmente utili a giudicare dalla gioia di chi vi partecipa.
Anch’io faccio la mia parte, con rinnovato impegno, tanto più che mi si sono nuovamente aperte le porte del Liceo Scientifico e del Liceo sociopedagogico
Certo, oggi lavorare con i giovani non è facile.
Mi riferisco alla mia esperienza peronale. Scorrendo infatti le foto dei miei cinquant’anni di sacerdozio ho osservato che:
1) Nel giorno del mio ingresso a parroco a San Casciano, dopo 8 anni di impegno pastorale con i giovani di Pontedera, erano presenti ben 50 giovani/ssimi (un pullman intero) fra liceali e universitari!
2) Quando sono venuto al Forte, dopo 14 anni di parrocchia e di scuola, ero accompagnato da 25 giovani parrocchiani e un folto gruppo di studenti.
3) Qui al Forte, dopo 27 anni di generoso servizio, ho soltanto una decina fra giovani e giovanissimi a condividere con me l’Eucarestia della Domenica. È vero che in questi anni alcuni giovani sono diventati sacerdoti/suore/genitori e professionisti affermati ma sono davvero pochi.
Per questo ringrazio Dio dell’aiuto che la Suora e i predetti giovani animatori mi stanno offrendo per superare il momento difficile nella speranza di “recuperare terreno” dal punto di vista spirituale.