Ieri mattina ho notato che il pavimento all’ingresso del portale grande della chiesa era stato lordato per l’ennesima volta dai piccioni. Mi sono chiesto come avessero fatto visto che prima le “spazzine” e poi noi in persona, io Lorenzo e Dimitri, eravamo sempre stati in chiesa e non avevamo notato ombra di piccioni.
Mentre Lorenzo puliva il pavimento abbiamo improvvisamente scoperto il motivo visto che una deiezione ci è piombata in testa: questi simpatici animaletti avevano edificato un nido proprio all’ingresso della chiesa sul lampadario sopra il portale.
Scoperta la causa abbiamo immediatamente di provveduto al rimedio… solo che il nido era occupato da due piccoli piccioncini. Come fare?
Intanto abbiamo tolto il nido e successivamente individuato un rifugio per i due esserini. Il rifugio però si è rivelato inadatto fin dal principio perché troppo esposto agli occhi famelici dei gatti… Quindi, pensa e ripensa, abbiamo optato per la casa canonica. Ma dove deporre i piccoli e soprattutto come alimentarli visto che uno dei due era ancora digiuno e reclamava a gran voce la pappa.
La canonica è piena di gente che va e viene e non era il caso di intralciare ulteriormente il lavoro della Flavia tanto più che non gode di troppa salute ed è in lista d’attesa per un intervento chirurgico. Quindi abbiamo chiesto aiuto a Roberto, l’uccellaio, che ha dato la sua disponibilità a ospitarli nella voliera. I due animaletti si sono sentiti sollevati tanto che mi hanno guardato con occhio riconoscente.
Stamani mattina un’ulteriore sorpresa. Davanti al portale della chiesa, Ancora chiuso in quel momento volteggiavano due tortore… E così ho capito che i due esserini non erano piccioni ma tortore. Ho avuto un balzo al cuore perché ho un grande affetto per le tortore, un affetto che nasce da lontano e precisamente da quando ero piccolo e in famiglia mi insegnavano che le tortore vanno rispettate perché sono animali innocui e bisognosi d’affetto. Vedere quindi i genitori che, angosciati, cercavano le creature mi ha fatto soffrire. Poi però, pensando all’amore che Roberto nutre per gli animali, mi sono tranquillizzato. Sono certo che staranno meglio nella voliera in attesa di poter svolazzare quando saranno più grandi.