Ho letto questa espressione sul giornale a proposito dei continui lavori in atto nel Duomo di Milano: i lavori non cessano mai perché il Duomo ha bisogno di continui interventi “di mantenimento”.
Lo stesso, fatte le debite proporzioni, si può dire anche della nostra chiesa e (almeno in parte) della casa canonica.
Il problema che affligge la chiesa come gran parte delle abitazioni (antiche) del paese è quello dell’umidità che letteralmente non dà tregua! Vi sarete accorti che da qualche anno a questa parte la nostra chiesa ha bisogno di continui interventi. Pensavo, ingenuamente, che dopo gli importanti lavori di restauro dei miei primi anni di servizio parrocchiale al Forte (tetto…) e quelli degli anni immediatamente successivi relativi agli intonaci esterni non ci sarebbe stato più necessità di ulteriori interventi almeno per una una cinquantina d’anni e invece da tre anni a questa parte è un continuo intervenire per tamponare le falle determinate, sia all’interno che all’esterno, dall’umidità.
Ogni anno se ne vanno in fumo circa “trenta/quarantamila euro”… somma importante anche per una parrocchia come la nostra che gode di una buona presenza di generosi benefattori.
Al momento il restauratore è impegnato a riprendere il corridoio di passaggio fra la chiesa e la canonica. Poi sarà la volta della navata di sinistra – quella lato mare, per intenderci – poi l’abside, il presbiterio, l’esterno lato mare, l’esterno della facciata…
Purtroppo comincia ad aver bisogno di attenzione anche l’organo. Dopo 25 anni dalla realizzazione e 24 di servizio di servizio e nonostante l’attenzione continua comincia risentire, pure quello, dell’umidità.
Se vogliamo mantenerlo al meglio e cioè che sia strumento da concerto oltre che da servizio liturgico dovremo sostituire 4 registri di cui due al pedale. Al primo di questi provvederò io stesso nell’occasione del mio 50° di Messa. Per gli altri tre spendo una parola con voi benefattori…