165. IN CAMMINO – don Danilo

Ieri mattina, passando davanti all’ospedale, ho visto una TIPO parcheggiata a lato dell’Aurelia. Non avrei neppure lontanamente immaginato che era la macchina di don Danilo e che lì si era consumata la tragedia improvvisa della sua morte.

Lunedì aveva celebrato il 50° di matrimonio della Oriella: la Simona aveva scattato le foto degli sposi insieme con lui all’altare… era molto sereno. Veramente la Anna mi aveva detto, prima della Messa, che gli sembrava molto affaticato ma non avevo dato peso al discorso.

Poi, ieri, la telefonata del Sindaco di Pietrasanta e subito dopo quella dell’Arcivescovo che mi pregava di informarmi. Le telefonate per sapere qualcosa e infine la conferma che don Danilo era improvvisamente mancato per un infarto fulminante. A quel punto è toccato a me avvisare la domestica e poi la cognata e il nipote. Lì per lì non ho avvertito dolore per l’accaduto. Quando ci sono decisioni urgenti da prendere resto freddo ma poi, dopo aver disposto per il funerale, la chiesa, gli abiti ecc. mi è entrato un profondo senso di sofferenza perché ormai don Danilo faceva parte del nostro “gruppo”.

Aveva iniziato a frequentare giornalmente la nostra chiesa dal Febbraio 2017 per concelebrare con me. Facevamo a turno per la presidenza: una settimana io e l’altra lui. Eravamo quindi in grande sintonia. I parrocchiani sapevano della sua diponibilità quotidiana per la confessione e il colloquio ed erano contenti.

Era molto felice di poter venire a celebrare ogni giorno: prima il Rosario poi la Messa dopo qualche chiacchierata amichevole con me e con i presenti e poi l’arrivederci per il giorno dopo.

Mi sento in dovere di ringraziarlo per le sostituzioni nell’occasione dei vari pellegrinaggi parrocchiali. Sempre presente e disponibile!

Adesso mi sento un po’ più solo ma è il destino di noi sacerdoti. Quindi, coraggio e avanti, come diceva lui: restiamo preti fino all’ultimo giorno di vita.

164. IN CAMMINO – Le ricette di zia Tina

Ieri, per posta, ho ricevuto un librettino con le “ricette” di zia Tina.

Appena aperto il plico ho riconosciuto, nella foto, la carissima amica Tina Torrisi scomparsa qualche anno addietro. Una donna straordinaria per intelligenza e cuore che ha lasciato un ricordo indelebile nella nostra comunità.

Aveva l’hobby delle cucina e custodiva gelosamente in un quadernetto le sue ricette, frutto di anni di esperienza. A suo tempo mi aveva donato la ricetta di un dolce speciale (la torta di mele) che avevo gustato in più occasioni.

Quando cominciò ad avvertire i segni delle brutta malattia che poi la portò alla morte, con fatica, mi scrisse una lettera che conservo gelosamente nell’archivio e che in questo momento ho, qui, davanti agli occhi.

Mi scriveva, fra le altre cose, dei suoi cari nipoti diventati suoi figli, alla morte della cara sorella Graziella, un maschietto di appena di 3 anni e sei mesi e una ragazza di 16 anni. “Il bimbo cercava la mamma e la ragazza era nervosa, povera creatura, per questa inaccettabile disgrazia”.

“Con l’aiuto di Dio – mi scriveva – pian piano ho proseguito il mio cammino insieme con loro partecipe di tutti gli episodi, gradevoli e sgradevoli, della loro giovane vita. Adesso sono giovani bravi e affettuosi come figli miei”.

” Mi domando ancora come abbia potuto fare tutto quello che ho fatto (…) perché non è vero che sono forte: sono debole e mi scoraggio spesso”.

Telefonando alla sua “bimba” ormai mamma l’ho ringraziata per questo bel gesto che ha fatto in memoria della zia. Mi ha spiegato che ha coinvolto anche nella ricerca anche la sua figliola e anche questo è bellissimo. Dimostra che la signora Tina aveva scritto il giusto quando mi aveva detto che erano ragazzi bravi e affettuosi.

163. IN CAMMINO – Rivista di Natale

D’accordo con la direttrice avevo fatto stampare “soltanto” 1.500 copie di cui 1.350 sono volate via in poche settimane anche se la frequenza alle celebrazioni di Natale è stata modesta.

La rivista era interamente dedicata alle Madri Canossiane con un bel servizio sul loro “carisma”, una interessante intervista alla Madre Provinciale, una preziosa ricerca sulle 10 Madri “native” di Forte dei Marmi e, tanto per non smentirmi, qualche nota “brillante” sempre a proposito delle Suore.

50 copie, circa, sono state spedite alle Comunità canossiane dove, a suo tempo, avevano lavorato le “nostre” Madri quale doveroso ringraziamento per le informazioni a suo tempo offerte in vista della realizzazione della rivista e per fare propaganda allo spettacolo teatrale curato da Elisabetta Salvatori.

Ne restano dunque un centinaio, “gelosamente custodite”, per i nostri amici estivi.

Vedo però che, nonostante siano custodite, diminuiscono di giorno in giorno. Per cui invito COLORO che gradiscono averla a INDICARMI VIA MAIL  [email protected]  IL PROPRIO INDIRIZZO che provvederò subito a inoltrare una/due copie prima che siano esaurite.

Ne frattempo abbiamo iniziato a lavorare alla rivista di Pasqua dedicata stavolta ai “certosini”: stando chiuso in casa mi è venuto da pensare a questi religiosi che, com’è noto, fanno volontariamente vita da reclusi…

A domani.