Corona virus 8

La mattina alle 11.30, come sapete, vado a celebrare Messa dalle suore. Le Madri sono a distanza ma riusciamo a capirci senza bisogno di usare il microfono. Sono riuscito a farle sorridere raccontando quanto ho trovato scritto nell’archivio a proposito della loro venuta al Forte (lo potrete leggere anche voi non appena uscirà la rivista di Pasqua).

C’è scritto che nella primavera del 1920, appena venute le suore, qui al Forte si scatenò l’inferno: terremoto, trombe marine, una cosa mai vista che costrinse le Madri a rintanarsi in casa e a chiedere l’Olio Santo tanto erano impaurite.

Abbiamo sorriso un pochino e poi ci siamo messi a pregare perché avvertiamo la responsabilità di pregare per tutto il paese. È il nostro compito principale in un momento drammatico come questo.

E ora veniamo al punto che mi interessa. Ho visto il Papa inginocchiato davanti all’immagine della Madonna nella chiesa di S.Maria Maggiore e del crocifisso miracoloso in Via del Corso e mi sono commosso. In questi giorni di passione, come ho già scritto nel bollettino di domenica, si moltiplicano le esposizioni delle venerate immagini della Madonna o di Gesù crocifisso. E facciamo proprio bene!

Per noi credenti è naturale rivolgerci al Signore o alla Vergine santa nei momenti difficili della nostra vita. Il Vangelo per un verso e le apparizioni della Madonna ci chiedono di farlo e di farlo con fiducia d’essere ascoltati.

Chi non crede, invece, ritiene irragionevole tutto questo e non esita a denigrare questi gesti di devozione popolare ( e questo si può anche capire visto che non credono ) aggiungendo poi che i cristiani si limitano a questo. La storia al contrario ci insegna che sì, i cristiani mettono sempre il Signore al primo posto, ma sono al contempo capaci di “sporcarsi le mani” impegnandosi in prima persona per i poveri, gli ammalati, gli esclusi.

Restando nell’argomento oggi d’attualità, chi ha inventato, ad esempio, gli ospedali? Chi ha sacrificato la vita per assistere gli appestati, i lebbrosi e tantissimi altri fratelli in difficoltà? La risposta è scontata: sono stati i cristiani. Il motto “ora et labora” è stato ed è punto di riferimento per i cristiani di ieri e di oggi. L’azione è correlata alla contemplazione, da sempre.

Tutto questo, naturalmente, non per polemica ma per mettere le cose in chiaro una volta tanto.

Mi congedo con la consueta + benedizione, dp

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