333. IN CAMMINO – Medaglia d’oro

Può darsi che tutto dipenda dal numero cospicuo di medaglie realizzate dagli azzurri alle Olimpiadi o della vittoria dell’ Italia all’Europeo o delle affermazioni ciclistiche di Ganna o della vittoria delle squadre di pallavolo o dei risultati dei nostri atleti nel tennis ma mai come oggi sto incontrando difficoltà a gestire il catechismo…

La scuola non ha problemi perché se un ragazzo che rientra nell’obbligo scolastico non frequenta arrivano a casa i carabinieri. Per il catechismo invece, che pure è scuola, tutte le scuse sono buone per non frequentare.

Oggi, come scrivevo sopra, c’è una parolina che affascina i genitori e impedisce ai ragazzi un percorso serio di formazione cristiana.

La parola magica è “competizione“!

“Il bimbo ( o la bimba ) fa nuototennisdanzacalcioequitazionepattinaggio a livello di competizione e quindi non può venire al catechismo perché ha l’allenamento e il mister altrimenti lo/la esclude“.

Le mie (pacate) osservazioni e cioè che a causa dell’ epidemia non ho la possibilità di avere aule e maestre disponibili come negli anni precedenti e quindi sono costretto a razionalizzare tempi e luoghi non valgono a niente!

Avverto un certo sconforto perché i ragazzi fin da piccoli devono aver ben chiaro che l’unico che vince sempre la medaglia d’oro è il Signore e che la competizione rischia di farci diventare crudeli con il prossimo.  E al catechismo si impara a mettere il Signore al primo posto e a vivere da fratelli e sorelle senza competizioni di sorta.

Senza contare che queste scelte dei genitori li priveranno dei momenti più belli della loro fanciullezza.

Sbaglio?

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.