518. IN CAMMINO – picconato…

Presso la filiale di FDM della Banca Agricole è presente da alcuni mesi alla “cassa” un impiegato proveniente da Càscina, il mio Comune di residenza finché non mi hanno trasferito al Forte.

Abbiamo fatto immediatamente amicizia. Mi racconta le ultime notizie del paese in modo da farmi respirare ancora l’aria di casa (e della parrocchia visto che l’attuale Sindaco e altri esponenti della politica o del sociale sono miei ex-parrocchiani o ex-alunni).

In cambio gli racconto di FDM; delle tradizioni, delle caratteristiche dei paesani in modo che possa ambientarsi sempre di più anche in vista della sua delicata professione a contatto col pubblico.

Ogni tanto gli scappa qualche locuzione tipica del piano di Pisa. Io ormai ho perduto (salvo quando mi arrabbio… quindi praticamente mai!) non tanto l’accento o la calata quanto certe espressioni del dialetto locale.

Così quando le ascolto ne resto felice ripensando ai miei trascorsi.

Stamattina, ad esempio, mentre parlavamo della facilità degli slavi (gli ucraini) nell’apprendere le lingue e al contrario della nostra innata difficoltà gli è scappato proprio uno di questi termini.

“Siamo proprio “picconati” nell’imparare le lingue straniere!”

Subito mi è tornato alla mente l’insegnante di lingua tedesca in seminario, don Achille Nelva (detto familiarmente “belva” perché severissimo) che appunto ci diceva che per farci entrare in testa almeno qualche parola di  tedesco gli occorreva il “piccone”.

Noi dunque non eravamo i suoi “alunni” bensì i suoi “picconati”.

 

 

517. IN CAMMINO – subbia, scalpello e pappagallo…

Stamattina abbiamo disposto il palco, l’altare e le sedie in vista dell’inizio delle celebrazioni nel parco delle Madri Canossiane.

La prima celebrazione sarà Domenica prossima nel pomeriggio alle 18.00; ne seguirà subito dopo un’altra alle 19.00; poi ci sarà la festa di San Giovanni Battista quest’anno abbinata alle festa del Sacro Cuore di Gesù.

Eravamo un gruppo piuttosto consistente di persone e quindi, tutto sommato, abbiamo fatto piuttosto presto. Io sono stato “risparmiato” ma loro hanno lavorato di buona lena tanto che avevano tutti le magliette inzuppate di sudore.

Dopo aver sistemato le sedie abbiamo liberato il palco-mobile ma avendo smarrito gli arnesi adatti non riuscivamo a spostarlo in nessun modo visto che è pesantissimo.

È a questo punto che è saltata fuori l’esperienza e la fantasia degli uomini che, pur in assenza degli strumenti adatti, sono riusciti a risolvere il problema grazie a “subbia, scalpello, pappagallo e fune”!

Con la subbia hanno allentato i dadi, con lo scalpello hanno bloccato il movimento al perno, con il pappagallo hanno svitato le ruote e con la fune hanno trascinato il tutto.

10 e lode!

A mezzogiorno e mezzo siamo andati a mangiare (io… per modo di dire) e tutto è andato al meglio.

516. IN CAMMINO – Bruno Murzi

Il dottor Murzi è stato confermato Sindaco di Forte dei Marmi. Mi unisco alle congratulazioni espresse da più parti nei suoi confronti augurandogli si servire il paese con dedizione per il bene di tutti.

Mi congratulo pure con tutti coloro che sono stati eletti nel consiglio comunale, quelli della maggioranza e quelli dell’opposizione, invitando entrambi a porre il servizio alla città al di sopra di tutto, pure dei loro legittimi impegni professionali e sociali.

Riguardo alle polemiche preelettorali non c’è molto da dire.

Fanno parte di un copione ben collaudato: a ogni tornata elettorale si danno polemiche e distinzioni anche forti che però difficilmente debordano nel risentimento personale.

Ci mancherebbe… Il nostro è un paese che da sempre si distingue per l’accoglienza e l’affabilità nei confronti degli ospiti e per la solidarietà fra i paesani al di là di ogni possibile distinzione politica, sociale, professionale e pure religiosa!

Avrei mille e più esempi da portarvi al riguardo ma penso sia inutile perché quanto vengo a scrivere l’ho imparato proprio da voi, carissimi paesani nei primi mesi seguiti al mio insediamento ufficiale dapprima in un lungo colloquio col sindaco Cardini e poi davanti a un ottimo pesce nella casa di mezza collina del dentista Vagli: le urla – anche in quel caso si trattava di politica – che dapprima si sentivano da… Pietrasanta sfumarono pian piano in una cordiale cena fra amici intenti a passarsi la maionese!