I gigli di Sant’Antonio sono arrivati. Non ho capito chi li ha donati (lo chiederò stasera…) ma fin d’ora lo/la ringrazio. Sono stati posti sotto la statua del Santo in bella mostra con le candeline votive a lato. Spero che stasera ci sia un bel numero di devoti in modo da fare una celebrazione decorosa.
Ma perché questo titolo curioso?
Sant’Antonio, come sapete, era un predicatore eccezionale: incantava il pubblico sia che parlasse in chiesa dal pulpito che in privato con i suoi confratelli. Non a caso la reliquia più importante è quella della lingua che si conserva a Padova ed è oggetto di venerazione per i tanti fedeli – inclusi preti e vescovi – che vengono a chiedere il dono della “lingua” per poter meglio annunciare il vangelo.
Talvolta, predicando, si dilungava al punto da intrattenere i presenti per ore ma nessuno si lamentava anzi lo incoraggiavano a proseguire ancora.
Le prediche, allora, non si tenevano durante la Messa ma in altro momento; per di più, pur riferendosi al vangelo, erano molto discorsive (con aneddoti ed esempi di vita corrente) e questo spiega l’interesse e l’attenzione dei presenti.
Oggi invece la predicazione si tiene soltanto durante la Messa a commento delle pagine bibliche suggerite dalla liturgia del giorno. E i commenti si ripetono di anno in anno anche se il Lezionario è diviso in tre anni uno successivo all’altro. Questo vuol dire che le prediche sono sempre le stesse.
A questo va aggiunto il tono “oratorio” di chi spiega quasi si trattasse di una recita a memoria.
Il risultato è che i fedeli si stancano facilmente e dimostrano scarso interesse per quanto viene proposto lamentandosi in vari modi (talvolta anche platealmente picchiettando sul quadrante dell’orologio e facendo il segno della forbice…)
PAPA FRANCESCO quindi ha suggerito a noi sacedoti di limitarci la predica a otto minuti! Tutti i giornali hanno riportato la notizia e i nostri fedeli, anche quelli più vicini, ce lo hanno fatto subito notare… dal che ne deduco che anch’io dovrò prestare maggiore attenzione all’orologio!
Solo che in otto minuti si dice davvero poco… Non mi resta che raccomandarmi a Sant’Antonio perché mi dia una “lingua” come la sua.