1055. IN CAMMINO – pecore e pastori

Le pagine del Profeta Ezechiele che la liturgia ci propone in questa settimana (insieme al commento che ne fanno i Padri e soprattutto Sant’Agostino nel salterio) sono davvero tremende.

Ce n’è per tutti: pecore e pastori! Sono rimproveri durissimi e… meritati!

Per (alcune) pecore … sbandate che credono d’essere “chissà chi” perché hanno ingenti disponibilità di denaro o un quoziente intellettivo superiore alla norma.

“A causa delle tue ricchezze il tuo cuore si è inorgoglito e ti sei fatto “dio” anche se non lo sei! Vedrai… vedrai quando i tuoi nemici ti precipiteranno nella fossa… ripeterai ancora “io sono un dio” di fronte a loro? Dove finirà la tua grande intelligenza?”

E pure per i pastori che pensano solo a se stessi trascurando il gregge loro affidato dal Signore.

“Vi nutrite del loro latte, vi rivestite della loro lana, macellate quelle più grasse… le guidate con crudeltà e violenza senza porvi alla ricerca delle smarrite. Per colpa vostra sono preda di bestie sanguinarie: un giorno ve ne chiederò conto”.

Queste profezie – mi riferisco a quelle per i pastori – mi mettono i brividi. Come potete facilmente rendervi conto scorrendo sul bollettino o sul blog i miei impegni settimanali non mi sottraggo ai miei impegni di pastore.

In questi ultimi giorni mi sono perfino esposto personalmente rischiando grosso con alcuni malintenzionati che depredano i fedeli fragili e anziani all’uscita della chiesa ma…

Ma mi sento ugualmente in colpa pensando soprattutto ai tantissimi adolescenti e giovani che, terminato il catechismo di Cresima, si sono allontanati da Gesù.

“Nessuno va in cerca di loro e se ne cura”.

Ho molte attenuanti, è vero ma forse potrei fare di più oltre che scorrere le foto, soffrire per l’abbandono (di Gesù) e pregare.

Non cerco scusanti ma confesso d’avere il cuore ferito.

 

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