Le pagine del Profeta Ezechiele che la liturgia ci propone in questa settimana (insieme al commento che ne fanno i Padri e soprattutto Sant’Agostino nel salterio) sono davvero tremende.
Ce n’è per tutti: pecore e pastori! Sono rimproveri durissimi e… meritati!
Per (alcune) pecore … sbandate che credono d’essere “chissà chi” perché hanno ingenti disponibilità di denaro o un quoziente intellettivo superiore alla norma.
“A causa delle tue ricchezze il tuo cuore si è inorgoglito e ti sei fatto “dio” anche se non lo sei! Vedrai… vedrai quando i tuoi nemici ti precipiteranno nella fossa… ripeterai ancora “io sono un dio” di fronte a loro? Dove finirà la tua grande intelligenza?”
E pure per i pastori che pensano solo a se stessi trascurando il gregge loro affidato dal Signore.
“Vi nutrite del loro latte, vi rivestite della loro lana, macellate quelle più grasse… le guidate con crudeltà e violenza senza porvi alla ricerca delle smarrite. Per colpa vostra sono preda di bestie sanguinarie: un giorno ve ne chiederò conto”.
Queste profezie – mi riferisco a quelle per i pastori – mi mettono i brividi. Come potete facilmente rendervi conto scorrendo sul bollettino o sul blog i miei impegni settimanali non mi sottraggo ai miei impegni di pastore.
In questi ultimi giorni mi sono perfino esposto personalmente rischiando grosso con alcuni malintenzionati che depredano i fedeli fragili e anziani all’uscita della chiesa ma…
Ma mi sento ugualmente in colpa pensando soprattutto ai tantissimi adolescenti e giovani che, terminato il catechismo di Cresima, si sono allontanati da Gesù.
“Nessuno va in cerca di loro e se ne cura”.
Ho molte attenuanti, è vero ma forse potrei fare di più oltre che scorrere le foto, soffrire per l’abbandono (di Gesù) e pregare.
Non cerco scusanti ma confesso d’avere il cuore ferito.