Oggi è previsto il nostro pellegrinaggio vicariale a Montenero. Alle 14.30 partiremo dal piazzale dei pullman per rientrare verso le 19.30. Poche ore per recitare insieme il Rosario e per celebrare l’Eucarestia. Poi ancora qualche minuto per i regalini, il caffè ecc. e via a casa.
I parrocchiani, mi sono accorto, preferiscono i pellegrinaggi parrocchiali ma in alcuni casi è bene stare uniti come vicariato anche in previsione di tempi futuri nei quali le parrocchie verranno necessariamente accorpate e quindi sarà giocoforza unirci nelle Unità parrocchiali e nei vicariati. Purtroppo mancano sacerdoti e i fedeli sono sempre meno e quella che appena pochi anni fa sembrava un’ipotesi remota è divenuta attualissima.
Comunque vada non ci scoraggiamo: come ci sono i catechisti così domani ci saranno gli animatori parrocchiali e chissà che non tornino a fiorire anche le vocazioni sacerdotali e religiose.
Devo dire che io partecipo molto molto volentieri a questo pellegrinaggio. Per noi pisani Montenero è “il” santuario per eccellenza. Lì siamo stati accompagnati dai genitori negli anni della fanciullezza; lì ci siamo recati, ormai adulti, nei momenti di gioia o di tristezza; lì abbiamo maturato e preso poi le nostre decisioni più importanti.
Anch’io, il giorno precedente l’ingresso a parroco di Forte dei Marmi, mi sono recato al santuario invocando la protezione della Madonna per “evitare almeno gli sbagli più seri”. Anche noi sacerdoti, come tutti del resto, possiamo sbagliare e anche di grosso e quindi ci affidiamo alla Madonna, madre di Gesù, madre degli apostoli e madre di tutti coloro che – come dice la Supplica alla Madonna di Pompei con una formula arcaica – “zelano” (cioè curano) l’amore al Signore e la devozione filiale alla Chiesa.
A domani.