Stanotte non sono riuscito a riposare. Mi ha svegliato il vento, forte.
Per di più c’era la tenda di un negozio vicino che sbatteva in continuazione come già era successo anni indietro con la tempesta di vento che si era abbattuta sulla nostra cittadina – ricordate, vero? – con conseguente strage di alberi e case scoperchiate.
Prima ancora però mi ero già svegliato per un incubo (ricorrente) che mi vedeva correre dietro a un treno in partenza.
Ricordo questo dei bei tempi passati quando, studente a Bologna, non riuscivo mai a prendere la coincidenza per Pisa a causa del ritardo del treno proveniente da Milano.
Rriuscivo soltanto a intravvedere le luci rosse del treno che, in perfetto orario, lentamente, lasciava la stazione di Firenze… e così, rassegnato, consumavo un panino aspettando il treno successivo (alle 22.30!)
Sogni, allucinazioni, incubi che tornano e ritornano… Dice che anche nel sonno il cervello continua a “lavorare” con pensieri, pulsioni, desideri, ricordi ecc. che ci impediscono di riposare bene. C’entrano poi anche gli ormoni ma nel mio caso ormai in misura minima!
Al risveglio poi c’è la gioia nel caso dell’incubo; la tristezza per un ricordo struggente -come quando rivediamo i nostri cari defunti -; il disagio per qualche sciocchezza degli anni giovanili…; il sorriso per uno curioso miraggio impossibile da realizzarsi
Penso che nel numero di Pasqua della Rivista Parrocchiale tornerò sull’argomento (ovviamente nelle “pillole del sorriso”).
Già che ci sono vi avviso che con Domenica prossima provvederò a mettere in distribuzione la Rivista del Natale.