Noi sacerdoti e diaconi abbiamo deciso di incontrarci ogni tanto per un incontro di fraternità… cioè per parlare e pregare insieme senza l’assillo degli impegni/appuntamenti/riunioni ecc.
Non che questi ultimi siano inutili. Ci mancherebbe. Però talvolta questi appuntamenti appesantiscono la giornata e basta: si esce frastornati e frustrati perchè alle parole non seguono i fatti.
Mi spiego meglio. Il nostro intento, quando ci incontriamo nelle riunioni organizzative, è quello di studiare qualcosa per favorire la frequenza alla chiesa…
Invece ai desideri (la dizione è più precisa rispetto a “parole”) non seguono i fatti: siamo sempre meno in chiesa e non mi riferisco soltanto ai giovani ma anche agli adulti che praticano altre scelte.
Negli incontri di fraternità invece questo problema non si pone: cerchiamo soltanto di migliorare noi stessi sia dal punto di vista spirituale che amicale.
Stamani, ad esempio, dopo una breve revisione di vita a partire da una pagina di San Paolo ricorderemo all’altare i nostri confratelli defunti e poi ci fermeremo a pranzo insieme (io no, perché ho l’ennesima visita dal medico…).
Corro via. A domani.