Spero proprio di no ma, a questo punto, potrebbe essere anche possibile.
Questa mattina infatti, entrando in chiesa, ho scorto un medico assorto in preghiera che manifestava un evidente stato d’angoscia: mi ha spiegato d’essere attivo in un reparto-covid della zona.
Pare che la situazione sia drammatica per la carenza di personale. Medici e infermieri sono costretti a turni massacranti mentre le direzioni fanno orecchio da mercante, come si suol dire, centellinando gli addetti e distribuendoli sul territorio non in base alle reali esigenze quanto per le raccomandazioni dei politici.
In altre parole, se un ospedale ha dei politici importanti a supporto può sperare di avere un numero consistente di medici. In caso contrario si deve arrangiare.
A quel punto ho deciso di fermarmi un attimo a pregare insieme con lui. Ho notato che gli scorrevano le lacrime sul volto…
Vi chiedo quindi stamani di offrire una piccola preghiera per questa persona e un’altra ancora per chi è ammalato.
Non vi dimenticate poi che oggi è la festa di San Giovanni Paolo II. Siamo tutti sballottati, in questo momento, anche come “chiesa”. Chi dice una cosa e chi un’altra. Anche le affermazioni del Papa vengono contestate da più parti per cui c’è una grande confusione in giro.
Che il Signore ci aiuti.