E così, anno dopo anno, siamo giunti anche alla quarta fase del cammino sinodale: dopo i primi due anni di ascolto (rusciti piuttosto bene) e l’anno sapienziale dedicato alla lettura spirituale di quanto ascoltato (riuscito male) siamo pervenuti alla quarta fase, quella profetica.
Siamo invitati a “indicare” alcune scelte operative (e non solo) da “proporre” alle due assemblee sinodali già in calendario e che, in una ultima fase, verranno “girate” alle comunità parrocchiali per essere attuate.
Un percorso un po’ farraginoso ma da seguirsi senza esitazione perché voluto dai Vescovi e dal Papa. Senza esitazione non vuol dire che dovremo passivamente recepire quanto trasmesso.
Avremo infatti la possibilità anche di parlare liberamente e quindi anche di bocciare certe iniziative purchè tutto questo venga fatto con spirito cristiano cioè senza atteggiamenti aggressivi proprio come facevano gli antichi profeti che spesso usavano un linguaggio aperto ma mai ostile.
PAUSA: Mi hanno chiamato per una persona che sta malissimo… Torno subito!
Il documento è diviso in tre parti che sono, nell’ordine: il rinnovamento missionario della mentalità ecclesiale e delle prassi pastorali (in 6 schede); la formazione missionaria dei battezzati alla Fede e alla Vita (in 4 schede) ; la corresponsabilità nella missione e nella guida della comunità (in 7 schede).
L’Arcivescovo ci chiede di approfondire sia nel Vicariato che nelle U.P. una scheda per ogni parte e precisamente cosa che faremo a iniziare dalla prossima riunione vicariale del 24 p.v.
Non so cosa riusciremo a fare sia nel Vicariato – siamo molto divisi fra noi – che nella UP – idem- per cui dovremo lavorare molto nell’ambito della parrocchia. Penso quindi che dovremo lavorare di più in parrocchia… per quanto sarà possibile…
Per stamani basta così. Poi vi farò sapere se ci saranno ulteriori sviluppi.