Con il prof. Battaglia siamo quasi coetanei solo che che ai tempi dei mei studi teologici a Roma lui era già professore e io ancora studente.
Va beh: lui “giovane” professore e io ormai “prossimo” al dottorato di ricerca ma insomma lui era da poco alla cattedra e io per poco ancora al banco…
Appena mi sono fatto riconoscere mi ha salutato con affetto ricordando quegli anni felici per entrambi anche perché eravamo giovani entrambi. Parlavamo molto insieme oltre che di teologia anche di tanti altri argomenti… inclusi gli usi e i costumi dei tedeschi… lui aveva studiato in Germania (era stato allievo di Ratzinger) e conosceva molto bene la cultura germanica. Era appassionatissimo di alcuni scrittori che non esitò a propormeli … in lingua italiana.
Stamani ha tenuto una dotta conferenza sul rapporto tra la speranza e la fede: entrambe sono virtù e virtù importanti (sono teologali) che si richiamano a vicenda. Ne ha parlato nel contesto dell’anno giubilare che ci vede tutti impegnati a celebrare questo avvenimento nel migliore dei modi.
L’anno 2025 è “santo” non solo per i nostri fedeli ma anche per noi pastori che dobbiamo, se così possiamo dire, approfittarne per usufruire dell’indulgenza per noi stessi e per i nostri defunti, famigliari e parrocchiani.
Pensate a quanti defunti dovrei pensare io che sono sacerdote da ormai 50 anni! Soltanto nel periodo del Forte ho suffragato “quasi” duemila (2000) persone, tutte a me carissime, alcune addirittura indimenticabili. Ma poi ci sono anche quelli degli anni trascorsi a Pontedera, poi a San Casciano… insomma ua moltitudine di persone che aspettano una mia modesta preghiera.
Dovrò pensare a tutti questi cari sperando che poi ci sia qualcuno che pensi a me quando verrà il mio turno d’essere suffragato.