Anche noi sacerdoti abbiamo l’obbligo, come tante altre categorie di “professionisti” (è un brutto dire ma è così) di tenerci aggiornati. Le lezioni vengono tenute da professori competenti nelle varie discipline teologiche.
Si va dal Diritto Canonico alla Pastorale, dall’ Etica alla Liturgia. E devo dire che non sono inutili. Spesso sono perfino piacevoli perché i relatori alternano, con intelligenza, la lettura del testo scritto – sempre molto accademico – a digressioni extra argomento, battute umoristiche ecc. che tengono sveglio e attento l’uditorio.
In genere ci vengono proposte 5/6 lezioni ogni anno spalmate in vari periodi dell’anno con alcune curate direttamente dal Vescovo.
Ora, causa la pandemia, le conferenze in presenza sono soppresse. Ma continuano via mail: si chiamano web-seminar abbreviato in webinar. A parte i neologismi inglesi che proprio non li sopporto vi assicuro che le lezioni-webinar sono di una pesantezza unica quasi insopportabili: il relatore legge senza pause, con la stessa inflessione, mai uno sguardo su noi tapini che siamo costretti a sorbirci la “pappetta pronta e scodellata”.
C’è però un aspetto positivo nella cosa.
Quando partecipiamo alle lezioni in presenza abbiamo l’obbligo di firma. Mentre partecipando al Webinar no. Non solo. Mentre il relatore parla noi possiamo benissimo anche sorbirci un caffè, leggere il giornale, fare una piccola passeggiata con il cane ecc. E tutto questo è molto apprezzato…
Penso che proprio per questo motivo le lezioni hanno avuto un notevole successo anche se non sono mancati rilievi e osservazioni critiche.
È successo infatti che, in uno degli ultimi collegamenti, alla fine della lezione ha preso la parola l’Arcivescovo per comunicare avvisi importanti che, però, la maggior parte dei collegati non ha recepito e quindi è stato scoperto l’inganno: tutti collegati ma nessuno in ascolto!
Pare che tutti abbiano accampato scuse validissime tipo “sono andato a dare l’olio santo a un moribondo”, “ho avuto un principio di incendio al contenitore delle candele votive”, “ho confessato un ateo incline alla conversione” ecc. ma non sono stati creduti e così i webinar sono stati sospesi.