Ombrelli, cappelli e adesso anche mascherine.
Da sempre perdo ombrelli e cappelli. È una cosa incredibile. Giusto ieri sono uscito col cappello e sono rientrato senza… Mi sono messo a pensare e ho deciso di rifare lo stesso itinerario per vedere di recuperarlo. È un cappello di poco valore ma essendo ammosciato dall’uso prolungato ha il pregio di entrare nella tasca del cappotto e questa è una garanzia contro lo smarrimento.
Niente da fare. Ho girato in lungo e in largo come una trottola ma non sono riuscito a ritrovarlo e quindi ho rimediato dall’armadio un goffo cappello a visiera con tanto di paraorecchi che mi rende decisamente ridicolo. E va bene. Pazienza.
Ma adesso il problema si pone anche con la mascherina. Quando sono fuori casa o in chiesa la tengo ma poi, una volta rientrato, la tolgo e il più delle volte non ricordo dove l’ho lasciata.
E così quando suonano alla porta ed è necessario indossarla ed ecco il dramma.
“Drinn… Drinnn…”
Dov’è la mascherina? Ah, eccola…
“Vengo subito”!
L’occhio si è fermato su una mascherina abbandonata… Ma è la mia o quella di … Non sono molto quelli che circolano per la canonica ma qualcuno c’è e quindi il problema si pone. Meglio controllare.
Intanto chi è fuori suona di nuovo e per farsi meglio udire picchia anche con le nocche sulla porta.
Non è la mia, accidenti, è quella della Flavia (è una super-mascherina rinforzata… in pratica sono tre mascherine cucite insieme). Eccone un’altra ma non può essere la mia perché ha uno sbaffo rosso e io non uso il rossetto.
“Eccomi, eccomi”.
Eccola finalmente. Ma sarà meglio quella chirurgica o la FFP2 visto che chi suona-bussa-chiama fuori della porta è uno sconosciuto o almeno così mi sembra dal colore degli occhi.
Opto per quella chirurgica perché è a portata di mano e intanto chiedo:
“Chi è ?”
“Sono Mascherina, (è un soprannome assai comune a Forte dei Marmi) ho bisogno di fare una parola”.
Incredibile, vero?