L’epidemia Covid 19 sta mettendo in crisi anche le Poste.
La rivista, spedita alle nostre carissime suore da più di dieci giorni, non è ancora pervenuta. I messalini festivi idem!
Mi spiace soprattutto per i messalini che sono il dono di Natale per i “coristi”, le signore delle pulizie, le catechiste ecc. Anche in questo caso l’ordinazione è stata fatta da molti giorni ma ancora non si vedono.
Naturalmente può darsi che abbia sbagliato io qualcosa – vengo a sapere infatti che l’editrice “LDC” ha passato la pratica al “Messaggero” – ma purtroppo l’ho saputo in ritardo.
Avere il messalino a disposizione è importante per più motivi. Prima di tutto perché consente di leggere in anticipo le letture bibliche; poi perché ci sono degli ottimi commenti; infine perché permette di seguire la celebrazione dall’inizio alla fine: non solo le letture bibliche ma anche il resto.
Ricordo che quando ero ancora bambino avevamo tutti il nostro messalino: ci veniva donato nell’occasione della prima Comunione e praticamente durava per sempre perché sia le letture che la liturgia consacratoria era sempre la stessa.
Oggi invece le letture variano di anno in anno e anche per il resto c’è una così ampia possibilità di scelta che mette in crisi anche noi sacerdoti. Chi legge un “canone”, chi un altro; chi sceglie un “saluto di inizio” e chi uno differente. I fedeli talvolta restano sgomenti per tutte queste diversità.
Dicono sia un segno della ricchezza della liturgia. Può darsi ma è anche motivo di grande confusione, purtroppo.