Con l’epidemia che non dà tregua e i problemi socio-economici che incalzano sarebbe opportuno che i nostri politici guardassero oltre i propri interessi di parte evitando bisticci inutili.
Guardare avanti! Sì, perché le questioni sono davvero molte e rischiamo di infrangerci contro un iceberg gigantesco che si chiama povertà diffusa, disordine sociale, violenza ecc.
Ecco allora il senso del richiamo “popolare” che che ho scelto come titolo per l’odierna nota.
Eravamo ad Amsterdam in gita parrocchiale. Non sto a raccontarvi quante “avventure” in quella gita!
C’era chi desiderava visitare i musei, chi le fattorie per degustare i formaggi, chi i negozietti per gli zoccoli e chi, ancora, le donnine in vetrina! Mettere tutti in accordo non era semplice! Ma a un certo punto, trovandoci in una situazione delicata, ci trovammo tutti compatti nel proteggere i nostri interessi e quelli dei nostri cari.
Il programma della gita prevedeva una gita in battello, in notturna, per i canali della città e poi in mare aperto. L’addetto alla navigazione faceva da “comandante” dell’imbarcazione, guida turistica e cameriere per servire i soliti formaggi. In più ci allietava con battute che dovevano essere spiritose lasciando il timone e volgendosi verso di noi…
Fu a quel punto che l’amico Agostino, col suo vocione, dal poppa, urlò: “Guarda avanti, bìschero, che ci fai sbattere!” Seguì un applauso di approvazione e il comandante riprese a fare il suo servizio seriamente.
L’aggettivo, nel dialetto pisano-livornese, non è così offensivo come potrebbe sembrare. Serve soltando a far capire che non è il momento di scherzare.
Penso che l’espressione, in questi momenti drammatici, valga anche per tutti noi, politici in testa.