Sono già state ritirate oltre 1000 copie della Rivista, per la precisione 1050. Ne restano altre 450 per coloro che interverranno alle celebrazioni della settimana santa.
Come per gli altri numeri c’è chi si ferma a guardare le foto, chi sorride a leggere i miei articoletti umoristici ma c’è anche chi ne fa oggetto di riflessione e addirittura di studio e infine chi se ne serve per pregare: ogni numero infatti riporta anche una preghiera speciale.
Ad esempio questo numero è stato molto apprezzato per il servizio sui “certosini”. Per alcuni è stata una piacevole sorpresa scoprire la realtà di questi monaci “reclusi”; per altri un ritorno ai tempi della giovinezza quando erano soliti incontrarli sui sentieri delle colline lucchesi dove sorge la Certosa di Farneta.
Dicevo che alcuni ne fanno oggetto di studio. Mi sono giunti al riguardo due messaggi da altrettanti amici che, ricordando il motto certosino “stat crux dum volvitur orbis”, mi hanno suggerito di proporre ai fedeli delle riflessioni aggiuntive.
In un caso mi è stato suggerito di far presente la “centralità” della croce cioè della passione/morte/risurrezione di Gesù che spesso invece -nella predicazione- viene nascosta a scapito della verità: sembra che la chiesa sia diventata una ONG, una organizzazione dedita soltanto a risolvere i problemi terreni senza accennare alle realtà di lassù.
Nell’altro caso mi hanno fatto notare che la chiusura del motto, “volvitur orbis” sembra fatta apposta per descrivere la situazione attuale in cui tutto sembra andare al rovescio. Non è una traduzione letterale ma ci può anche stare.
Ringrazio quindi questi attenti lettori per gli spunti di riflessione che mi hanno offerto.