244. IN CAMMINO – Francesco Polese

I tecnici del telefono non sono ancora arrivati e quindi ne approfitto per scrivere qualcosa “in memoria” del carissimo mio compaesano prof. Francesco Polese, diacono della chiesa pisana.

Premesso che avverto un certo senso di colpa perché da molti anni non lo frequentavo se non in modo epistolare offrendogli gratuitamente la tessera FACI ma purtroppo, anche se come giustificazone regge poco, non riesco a frequentare come dovrei nemmeno i miei cari familiari impegnato come sono nella gestione, da solo, di una realtà parrocchiale complessa come è quella di FDMarmi…

Dunque l’amico Francesco aveva avvertito in giovane età la vocazione alla vita consacrata ma non aveva proseguito nel cammino vocazionale scegliendo la famiglia piu restando fedelissimo alla pratica religiosa.

Poteri benissimo definirlo un uomo di Dio per tutto il bene che ha fatto ai moltissimi giovani che lo hanno avuto come educatore e consigliere spirituale.

Aveva iniziato come maestro elementare, stimatissimo e amato, poi aveva proseguito come insegnante di Lettere e infine come Preside. Dotato di grande capacità di discernimento era solito seguire i suoi giovani sia dal punto di vista scolastico che spirituale attento a cogliere nella loro esperienza di vita segni di vocazione al matrimonio e alla vita consacrata.

Mai una parola di troppo. Sempre attento e misurato eppure capace di trasmettere quello che più amava: l’amore per la cultura e per la fede.

Passati gli anni e ormai vicino alla pensione realizzò il sogno di una vita: la consacrazione nel ministero ordinato del “diaconato” a servizio della Chiesa pisana. Il suo servizio, seppure di nicchia, ha prodotto tanto bene e quando, per motivi di salute, non ha più potuto svolgerlo attivamente si è fatto ancora più ricco visto che pregava di continuo per le esigenze dei sacerdoti e della nostra Chiesa.

Voglia il Signore che altri uomini forti come lui vogliano prendere il suo posto integrando con il “loro” il “nostro” servizio di pastori.

Come sono solito fare con gli altri consacrati defunti lo ricorderò, da oggi, ogni mese all’altare del Signore.

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