Nel periodo della “chiusura sanitaria” determinata dalla pandemia anche la chiesa, come tutti gli esercizi pubblici e privati, ha rispettato l’obbligo aprendo le porte solo per poche ore, a parte i momenti liturgici.
Più precisamente le porte venivano aperte alle 9.00 fino alle 12.00 e riaperte nel pomeriggio dalle 16.00 alle 19.00: soltanto sei ore a disposizione dei (pochi) fedeli che venivano a pregare anche se io sono sempre stato a disposizione, in canonica, per chi aveva bisogno di una parola di conforto, di confessarsi o di un piccolo aiuto.
Adesso che le cose si stanno mettendo al meglio torneremo all’orario consueto e cioè dalle 7.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30. Forse avrei dovuto pensarci prima a giudicare da quando mi è capitato stamani.
Stavo tornando passo passo dal bar dove sono solito fermarmi qualche momento ogni mattina per uno scambio di parole con gli amici, per sorbirmi un buon caffè e dare un primo sguardo al giornale.
Sulla piazzetta davanti alla chiesa, una signora male in arnese forse perché alzata da poco (così ho pensato… peccando di pressappochismo) passeggiava avanti e indietro: le ho chiesto quindi se per caso avesse bisogno di me… e invece: “Avrei bisogno di entrare in chiesa per dire una preghiera perché abbiamo in famiglia un grave problema di malattia ma è ancora chiusa…”
Mi si è gelato il sangue! Mi sono profuso in mille scuse precipitandomi poi ad aprire la chiesa ma la figuraccia ormai era stata fatta.
Sono rimasto avvilito e ho deciso seduta stante di ritornare all’orario pre-pandemia con gli orari sopra segnati!