La scrittrice e accademica Rosa Alberoni, il notaio Martinelli, la professoressa Romeo: si tratta di alcune care persone che, a suo tempo, hanno dimostrato un grande affetto per il sottoscritto e per il paese.
Per questo motivo, insieme con tanti altri amici che non cito ma che potrete facilmente individuare scorrendo la lisa dei suffragi mensili, vengono ricordati ogni mese all’altare del Signore per mia personale decisione.
Nei nostri rapporti, sia a livello personale che istituzionale, non è mai “corso denaro”, come si suol dire.
Nessuno di loro ha lasciato benefici testamentari alla chiesa – anche se mi hanno chiesto e accettato consigli su come destinarli – ma in compenso hanno dato tanto amore e tanta confidenza che, ne sono certissimo, continuerà adesso che sono in cielo.
L’amicizia vera non si valuta dalle “donazioni” anche se, lo confesso, in questi ultimi due anni non ci fossero state sarebbe stato davvero un bel problema. L’amicizia vera può nascere e rimanere anche al di là dei soldi: tutti infatti possono “donare” amore, anche i poveri, gli ammalati, gli esclusi…
Se poi ci sono anche i soldi – non voglio essere ipocrita – tanto meglio ma non sono l’essenziale per “pesare” l’affetto o l’amicizia delle persone!
In alcuni casi, a proposito di suggerimenti testamentari, riconosco d’aver sbagliato in alcune occasioni: ad esempio un testamento da me suggerito – per quanto posso saperne… quindi potrei anche sbagliare – non è stato ancora onorato fino a perdere gran parte del suo valore. L’avessi accettato avrei potuto gestirlo senz’altro in modo più utile sia per il paese che per la chiesa ma… temevo di passare da accaparratore. Comunque sia andata non voglio più nemmeno pensarci essendo ormai acqua passata.