293. IN CAMMINO – afa

Abbiamo molti anziani e ammalati in parrocchia e il mio compito – o meglio uno dei mei compiti di parroco – è quello di andare a fare loro visita.

Ogni giorno cerco di ritagliarmi un piccolo spazio per una/due visite anche se in questo periodo non è facile: alcune famiglie hanno affittato e si sono trasferite chi a Querceta, chi in montagna dai parenti.

Questa mattina, dopo aver sbrigato le pratiche matrimoniali che presenterò Giovedì prossimo in Curia, ho inforcato la bici e sono partito ma …

Ma, dopo una mezz’oretta, sono rientrato velocemente a casa perché l’afa mi toglieva il respiro. Non avevo mai avuto, fino a oggi, questa sgradevole sensazione ma oggi l’ho avvertita e ho deciso di interrompere e di rientrare.

Che sia il cambiamento climatico?

O gli anni che passano?

Probabilmente entrambe le cose. In casa mi hanno ricordato – giustamente – che ormai comincio a essere anch’io anziano e quindi, cambiamento climatico o no, non devo esagerare.

L’unica ammalata/anziana che sono riuscito a visitare è stata la Liliana: oggi era il suo onomastico e ho avvertito il dovere, considerato anche tutto quello che ha fatto negli anni per la parrocchia e per la San Vincenzo, di fermarmi un attimo.

Dopo i convenevoli e la preghiera alla Madonna – la Liliana com’è noto è molto devota alla Madonna Addolorata -mi sono alzato per tornare via ma mi ha bloccato e, fatto cenno alla badante – pure lei Liliana anche se in polacco si dice Lilly – mi ha voluto offrire dei cioccolatini.

Al mio diniego ho visto che ci restava male e allora li ho accettati. Da notare che quanto mi è capitato dalla Liliana mi capita sempre quando vado dagli ammalati!

Il nostro è davvero un paese speciale. Non c’è che dire!

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