Abbiamo molti anziani e ammalati in parrocchia e il mio compito – o meglio uno dei mei compiti di parroco – è quello di andare a fare loro visita.
Ogni giorno cerco di ritagliarmi un piccolo spazio per una/due visite anche se in questo periodo non è facile: alcune famiglie hanno affittato e si sono trasferite chi a Querceta, chi in montagna dai parenti.
Questa mattina, dopo aver sbrigato le pratiche matrimoniali che presenterò Giovedì prossimo in Curia, ho inforcato la bici e sono partito ma …
Ma, dopo una mezz’oretta, sono rientrato velocemente a casa perché l’afa mi toglieva il respiro. Non avevo mai avuto, fino a oggi, questa sgradevole sensazione ma oggi l’ho avvertita e ho deciso di interrompere e di rientrare.
Che sia il cambiamento climatico?
O gli anni che passano?
Probabilmente entrambe le cose. In casa mi hanno ricordato – giustamente – che ormai comincio a essere anch’io anziano e quindi, cambiamento climatico o no, non devo esagerare.
L’unica ammalata/anziana che sono riuscito a visitare è stata la Liliana: oggi era il suo onomastico e ho avvertito il dovere, considerato anche tutto quello che ha fatto negli anni per la parrocchia e per la San Vincenzo, di fermarmi un attimo.
Dopo i convenevoli e la preghiera alla Madonna – la Liliana com’è noto è molto devota alla Madonna Addolorata -mi sono alzato per tornare via ma mi ha bloccato e, fatto cenno alla badante – pure lei Liliana anche se in polacco si dice Lilly – mi ha voluto offrire dei cioccolatini.
Al mio diniego ho visto che ci restava male e allora li ho accettati. Da notare che quanto mi è capitato dalla Liliana mi capita sempre quando vado dagli ammalati!
Il nostro è davvero un paese speciale. Non c’è che dire!