294. IN CAMMINO – bestemmie

Giorni indietro, in chiesa, ho invitato i genitori a prestare attenzione ai propri figli/nipoti che hanno preso il “vezzo” di insultare il Signore. Lo giudicano un intercalare innocuo e, anzi, ostentano questo pessimo modo di dire che, fatalmente, diventerà un vizio difficile se non impossibile da eliminare.

Dicevo dunque ai genitori che il Signore, peraltro buono e misericordioso, non promette niente di buono a chi lo insulta…

Citavo, nel caso, un passo che suona così:

“Il Signore passò davanti a Mosè proclamando: Io sono il Signore, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà, che conserva il suo amore per mille generazioni, che perdona la colpa, la trasgressione e il peccato, ma non lascia senza punizione, che castiga la colpa dei padri nei figli e nei figli dei figli fino alla terza e alla quarta generazione…”

Sarà vero… non sarà vero.. capisco che è una pagina piuttosto pesante ma è meglio essere sinceri con i nostri giovani perché altrimenti il Signore ne chiederà conto a noi. Sì, proprio a noi che facciamo di tutto per proteggerli materialmente ( e facciamo bene ) ma ci dimentichiamo di proteggerli spiritualmente.

Ovviamente il richiamo del genitore sarà proporzionato all’età del richiamato: con i piccoli sarà sufficiente farsi vedere addolorati; con gli adolescenti una certa fermezza; con i giovani un discorso serio da pari a pari. Ma, insomma, qualcosa va fatto!

Allo scopo non sarebbe male impostare il discorso anche dal punto di vista dell’educazione, della cultura senza dimenticare il buon esempio. I giovani, anche se non lo danno a vedere, sono molto attenti al nostro modo di parlare, di fare, di vivere…

 

 

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