Questa mattina noi Vicari territoriali ci siamo trovati finalmente di persona con l’Arcivescovo per programmare la ripartenza… nei limiti del possibile. Sì, perché i problemi continuano a esistere e dobbiamo tenerne di conto per non rischiare passi falsi.
L’Arcivescovo ci ha chiesto di guardare all’essenziale ossia ai sacramenti e alla carità ma si avvicina il mese di settembre e ci sono anche altre esigenze come, ad esempio, il catechismo per i piccoli e gli adolescenti e tutto il resto.
Cosa fare e come fare. Con le restrizioni adesso presenti saremmo costretti a ridurre i gruppi degli iscritti e a tenere le lezioni in chiesa per coloro che dovranno accedere alla Comunione a alla Cresima.
In pratica dovremmo rinunciare al 50% dei ragazzi e questo comporterebbe inevitabilmente un crollo, a catena, della presenza domenicale alla Messa e a tutto il resto.
Nel mio intervento ho fatto presente che i nostri predecessori hanno superato problemi e prove ben più gravi (mi riferivo soprattutto al tempo di guerra) e quindi dobbiamo mantenere fiducia nel nostro popolo e dell’aiuto di Dio.
Qualcuno mi ha obbiettato che il nostro popolo non è più quello di allora e del resto non lo siamo più nemmeno noi sacerdoti…
Ma il Signore è lo stesso di ieri e sarà lo stesso domani. Quindi fidiamoci di Lui.