Il piccolo gruppo dei giovanissimi fece presto a crescere (grazie anche ai predetti 5 fuori-età) e in capo a un paio di anni eravamo già 15/20.
La frequentazione settimanale per la Messa e l’incontro di spiritualità favoriva l’amicizi, la simpatia e … l’amore. Nacquero così le prime coppie, con mia viva soddisfazione.
Marco si innamorò di Nicoletta, una ragazza dolcissima ma anche molto determinata. Un amore che, all’inizio, non venne visto di buon occhio dalla mamma di Marco che giudicava il figlio ancora immaturo per una scelta del genere e la ragazza inadatta al figlio. Fu così che venni preso di mira dalla signora, peraltro ottima persona, che mi rimproverava di aver fatto da “mezzano” fra i due giovani quasi si fosse trattato di un amore illecito.
Una Domenica mattina, dopo la Messa delle 11.30, ci incontrammo. Ero molto teso. Ma nel frattempo la signora aveva cambiato opinione e, inaspettatamente, mi riempì di elogi che, sinceramente gradii moltissimo.
Passò ancora del tempo. Intanto Marco studiava e studiava molto bene con mia viva soddisfazione. Cominciava anche ad avere qualche piccolo incarico semi-professionale in ambito cittadino. In più era impegnatissimo nello sport e nella politica. Ovviamente manteneva uno strettissimo legame con la parrocchia e con i Sacramenti.
Una sera lo vidi vestito in giacca e cravatta. Unico dettaglio stonato una borsa in pelle. Era ancora in buono stato ma si vedeva bene che era usata.
“E questa? Gli chiesi”
“È quella di mio padre. Da oggi comincerò a usarla sperando di ripercorrere la sua carriera!”
Mi commosse. Marco era fatto così.