398. IN CAMMINO – Grr…

Il Sacramento della Confessione è poco sfruttato.

I motivi sono molti: in buona parte dipende da noi sacerdoti che, impegnati su più fronti, siamo poco presenti al confessionale. Dipende spesso anche dai penitenti che aspettano l’ultimo momento per confessarsi…

Del resto questa non è una novità. Mi capitò di leggere, ai tempi degli studi teologici, che nei primi secoli del cristianesimo era invalso l’uso di confessarsi sul letto di morte per essere sicuri di salvarsi l’anima.

Un ulteriore motivo di disaffezione dipende dalla mutata consapevolezza di ciò che è peccato: prima TUTTO era peccato, oggi NIENTE è peccato. Come sempre la verità sta nel mezzo. Nel colloquio con noi stessi è possibile tuttavia verificare con precisione ciò che è veramente peccato (offesa volontaria e consapevole al Signore) e ciò che invece è fragilità umana, soprattutto psicologica. L’argomento andrebbe spiegato meglio ma per questa breve nota può essere sufficiente…

Per quanto riguarda la nostra parrocchia sia in estate che in inverno c’è sempre qualche sacerdote – cominciare dal sottoscritto – a completa disposizione ogni giorno della settimana e in particolare il MERCOLEDI’ mattina, giorno dedicato all’adorazione eucaristica e giorno del mercato.

Il sacramento viene celebrato in modo sobrio, cioè senza allungare troppo i tempi, e fuori dal confessionale nel rispetto delle norme sanitarie che imporngono comportamenti attenti onde evitare il covid.

Qualcuno chiede anche la direzione spirituale o, meglio, insiste sui dettagli dei propri peccati e qui possono nascere dei contrattempi perchè il sacerdote non è uno psicologo o un analista: certi comportamenti sbagliati richiedono sì il perdono del Signore ma prima ancora un approfondimento psicologico e comportamentale con uno specialista perché causati da sofferenze remote impossibili da scoprire nei pochi minuti della confessione sacramentale.

Se compreso appieno e vissuto con serenità il sacramento della Confessione offre un insostituibile aiuto a vivere in grazia di Dio e liberi da sensi di colpa ciò che determina uno stato di vita salutare.

A questo punto vi chiederete perché ho dato un titolo così curioso alla nota… ve lo spiegherò domani perché devo correre in chiesa a … confessare!

 

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