In anticipo di qualche giorno per portare i doni – delle cioccolate al latte – da consegnare ai bambini buoni il giorno dell’Epifania. Ha fatto una sosta al supermercato Raffaelli e noi ne abbiamo approfittato!
Con tutti i problemi di questi giorni non so se i bimbi verranno. In ogni caso le cioccolate sono a disposizione: sarà sufficiente toglierle dalle scatole e il gioco sarà fatto.
Certo è una “befana” un po’ triste non soltanto per l’epidemia ma pure per l’anzianità e la malattia che hanno messo alle corde le nostre carissime signore che, negli anni, hanno impersonato con successo questa simpatica vecchietta.
Voi lettori di paese sapete bene a chi mi riferisco…
Intanto la MARIA ROSA che si prestò a interpretare il personaggio nei primi anni della mia venuta al Forte. “Dama di San Vincenzo” fin dalla prima ora, si è spesa per i poveri del paese offrendo a tutti dolcezza e amore. Oggi, purtroppo, è confinata in un letto ma il sorriso col quale mi accoglie quando vado a farle visita è rimasto lo stesso di sempre.
E ancora la LILIANA un vero e proprio “personaggio” del paese. “Ufficiale” della Croce Rossa Italiana, “contralto” della Corale Fortemarmina, pure lei “Dama di San Vincenzo”, attiva professionista, ha interpretato con espressione il ruolo del “Befano” – il marito della Befana – ora facendo gli occhiacci ora invece offrendo i dolcetti ai piccoli che le si assiepavano intorno, incuriositi. Fin che ha potuto è venuta in chiesa; oggi pure lei, per prudenza, è costretta alla poltrona ma resta la donna forte di sempre pronta alla battuta anche con me.
E infine la CLARITA, “befana poetessa” perché interpretava il personaggio in un modo tutto particolare: offrendo ai piccoli carezze e doni e ai grandi – per un giorno pure loro bambini – canti di altri tempi e poesie in rima davvero pregevoli. La Clarita era cresciuta, per così dire, “dalle e con” le Suore Canossiane: avendo una voce straordinaria interpretava fin da ragazzina ruoli da prim’attrice negli spettacoli teatrali curati dalle Madri… La malattia, purtroppo, l’ha privata della sua bella voce: però riesce ancora a guardarmi e a sorridere.
Tre donne “speciali”. E, se consentite, tre grandi donne “cristiane”!
E tutte e tre amorevolmente assistite da figli ugualmente “speciali” che non le abbandonano nemmeno per un momento!