432. IN CAMMINO – percorso sinodale

Puff, puff… Sono riuscito a “sbobinare” i contributi che mi avete inviato per il percorso sinodale diocesano. Sono stati molti e tutti assai pertinenti.

Ho fatto così. Dapprima ho diviso in due parti i contributi fermando l’attenzione soltanto sulla prima parte, quella relativa alla vita della comunità cristiana ecc.

Poi ho estrapolato da ogni contributo, e per ogni quesito, una o più frasi interessanti. Infine ho preparato una sintesi sfruttando anche il materiale che mi hanno inviato da Vittoria Apuana.

Adesso si tratta di leggere i contributi delle altre 4 Unità Pastorali della Versilia per poi preparare una sintesi da presentare alla segreteria diocesana.

Il lavoro, come avete capito, non è per niente semplice anche se ricco di spunti. Per questo motivo ho deciso di trattenere tutto il materiale per poterlo poi pubblicare sulla nostra rivista parrocchiale. C’è davvero di che riflettere. Per tutti: per noi sacerdoti ma anche per i laici!

Quello che più mi ha incuriosito e che ho letto avidamente riguarda il giudizio sulla predica. È risaputo che l’Omelia è il momento più delicato della celebrazione Eucaristica. Conclusa la lettura del vangelo i fedeli si siedono, rassegnati, per ascoltare un commento il più delle volte tirato via. Sono attentissimi … all’orologio e sospirano aspettando la conclusione.

Personalmente cerco di prepararmi al meglio e di non essere noioso ma riconosco che potrei essere più brillante. La prima predica, quella del msabato sera, mi riesce peggio. Osservado poi le reazioni dei fedeli tolgo o aggiungo qualcosa per migliorare  quelle successive. Ma il risultato non cambia. Riconosco d’essere molto, troppo, pesante. Ho il pregio però d’essere molto conciso e questo è un punto a mio favore.

Portate pazienza. Cercherò di migliorare. A domani, dp

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