Penso d’aver fatto una pessima figura ma sono stato preso in contropiede. Tornavo dal centro ed ero ancora un po’ assonnato quando mi si è parata davanti una signora anziana che, dopo avermi squadrato ben bene, mi ha chiesto quale fosse il saluto che mi (a)spettava.
“Vista l’ora – ho risposto – mi aspetto il buongiorno e un sorriso”.
“Hai miei tempi – ha replicato – ci si rivolgeva al Prevosto con un bel Sia Lodato Gesù Cristo al quale rispondeva, accennando un inchino, Sempre sia Lodato”
Sospirando ha poi aggiunto: “Sono cambiati i tempi“.
È vero che in quel momento avevo poco del Prevosto dato che ero vestito in borghese, con il giornale sottobraccio e un po’ trasandato (barba lunga e capelli incolti) ma a mia discolpa, come già detto, ci stava l’ora mattutina.
Mi avesse incontrato un’ora più tardi mi avrebbe visto in camice e stola, con il libro della meditazione in mano, perfettamente sbarbato… intento a confessare, ad aiutare i poveri che vengono nel giorno del mercato… In quel contesto, senza alcun dubbio, avrei risposto correttamente e invece in quel momento non sono riuscito a dire niente se non a farfugliare una banale scusa…
In effetti i tempi sono cambiati. Un tempo il sacerdote era circondato da un’aureola di sacralità (e spesso se ne approfittava); oggi il prete l’ha perduta c’è poco da dire.
In compenso però si è fatto fratello, amico… senza peraltro togliere niente al suo impegno di annunciatore del Vangelo, di ministro dell’Eucarestia e del Perdono, di punto di riferimento per i poveri e gli sbandati ecc.
Senz’altro non siamo all’altezza dei nostri predecessori ma l’impegno c’è pure oggi nonostante – come già detto – i tempi siano profondamente cambiati… in peggio!
Vi chiedo quindi di compatirci nel caso notaste qualche sbavatura e addirittura qualche svarione. Più che “padri” considerateci vostri “fratelli”!