Si avvicina la scadenza delle votazioni e avverto, come si suol dire, un po’ di fiato sul collo dal momento che parlo con tutti i candidati senza esclusioni di sorta.
Niente di speciale… perché è risaputo che sono attentissimo a rispettare il mio ruolo di parroco e quindi pronto ad ascoltare tutti ma per niente prodigo di consigli/suggerimenti strategici.
Chi mi cerca lo fa per spiegarmi nei dettagli il programma della propria parte e questo mi fa piacere. A tutti raccomando di non guastare la pace sociale del paese tanto più che – mi riferisco ai fortemarmini stabili – siamo ormai pochissimi!
Mi chiedono anche se conosco questo o quel candidato e anche al riguardo la mia risposta è sempre positiva perché i fortemarmini, al di là delle differenze politiche, sono tutti molto gradevoli e affezionati al paese.
A tutti faccio presente il triste stato di abbandono della vecchia casa a fianco alla chiesa e a tutti chiedo di studiare una possibile soluzione perché è rimasta l’unica casa diroccata di tutto il paese o quanto meno di non ostacolare eventuali progetti.
In genere do udienza (passatemi l’espressione un pochino ridondante…) alla fine della Messa feriale/festiva, durante la colazione, nel corso della passeggiata serale al cimitero.
Le udienze in chiesa e al bar sono sotto gli occhi di tutti.
Quelle al cimitero soltanto sotto quelli dei vigili urbani perché mi fermo sotto la telecamera di vigilanza collegata con il Comando.
È sempre presente anche la Lola il più delle volte in braccio all’interlocutore di turno perchè anche a lei, come al padrone, stanno simpatici tutti quelli che si impegnano per il benessere del paese.
Anche se il mio comportamento è corretto mi accorgo però di essere guardato con sospetto dai vari esponenti delle liste in competizione.
Ovviamente spero di sbagliarmi.