Ieri pomeriggio una signora, amica da molti anni, mi ha interrotto nel corso della predica. Stavo scusandomi con i presenti per i disagi determinati dai lavori di restauro: ponteggi, polvere ovunque, panche spostate, pericoli per i fedeli ecc.
Al contempo facevo presente che per la nostra chiesa ci vorrebbe un cantiere continuo perché non si fa in tempo a risolvere un problema che ne sorge subito un altro con grave dispendio di energie e soldi.
Forse per il mio modo di tenere l’omelia molto colloquiale – non è la prima volta che vengo interrotto dai fedeli che “integrano” il mio dire con le proprie riflessioni – la signora è prontamente intervenuta asserendo che non c’era bisogno di giustificazioni: se il lavoro andava fatto era giusto che lo avessi fatto senza badare più di tanto ai disagi/problemi derivanti.
Le ho risposto che il mio intervento, vista la composizione dell’uditorio – tutte persone presenti quotidianamente in chiesa – era uno sfogo per liberarmi dall’ansia. Penso succeda anche a voi di “sfogarvi” con i vostri familiari per alleggeririvi un pochino dai crucci determinati dai problemi di tutti i giorni.
Al termine della Messa abbiamo continuato a parlare in confidenza visto che, come già spiegato, conosco personalmente sia lei che il marito.
Per farle capire meglio il motivo della mia ansia le ho fatto notare:
1) ” Vede…, lei ha preso posto nella panca passando sotto l’impalcatura e spostando il cartello che indica il pericolo; in più ha messo i piedi sul piano inclinato dell’espositore – pure questo segnalato – col pericolo di fratturarsi una gamba tanto più che è ancora claudicante per l’intervento ortopedico. Pensi un po’ in quale guaio mi avrebbe potuto cacciare... si sarà accorta che le facevo gli occhiacci per farla desistere…”
2) “Secondo lei a quanto potrà ammontare il costo del ponteggio e tutto il resto… Sono 3 operai addetti al ponteggio, 1 per il restauro e 2 per i finestroni. In più c’è l’IVA al 22% come fosse una abitazione privata.
Ha capito e ha convenuto con me che i disagi non riguardano soltanto i fedeli ma anche il sottoscritto che, dunque, ha il diritto di sfogarsi un pochino almeno con le persone con le quali è più in confidenza.