Anche quest’anno siamo riusciti a chiudere in bellezza il consueto appuntamento di preghiera in Caranna fatto di Rosario, Messa e Processione.
Non a caso il priore mi spiegava che la Caranna, dal punto di vista religioso e non solo, è il quartiere più interessante del paese perché ha una identità propria, è molto unita e nello stesso tempo accogliente, e ama mantenere certe antiche tradizioni superando difficoltà e ostacoli.
I protagonisti dell’evento di ieri sera sono stati tutti i presenti. Qualcuno però si è distinto per l’impegno profuso nell’organizzazione: Carlo e Guido sono veramente da encomiare e giustamente Marco, carannino purosangue, lo ha rilevato invitanto i partecipanti ad applaudire.
Tornando allo svolgimento della manifestazione io sono intervenuto con il consueto momento di ritardo… d’altra parte, essendo solo in casa, fra il chiudere la chiesa, preparare un po’ di cena, sfamare cagnolina e gatta, dare disposizioni per il Rosario auto-gestito, raccomandare al restauratore di non “strafare” (Sabato avremo un matrimonio e il restauratore lavora fino a mezzanotte) ecc. ho fatto un pochino tardi.
Dunque sono arrivato a Rosario ormai concluso. Ho iniziato la Messa con un po’ di nodo alla gola perché osservando i presenti sono andato, con la memoria a coloro che in questi ultimi due anni sono morti. Poi mi sono ripreso e penso di aver fatto la mia parte coinvolgendo i presenti nella preghiera in suffragio dei defunti.
Terminata la Messa siamo partiti in processione o meglio in corteo pregando durante l’intero percorso. Al rientro la conclusione e lo scambio di battute/cortesie/saluti.
Proprio in quel momento ho ricordato la tradizione della benedizione del mare che ci sarà Domenica prossima , presenti i bambini della Prima Comunione, all’incrocio di Via Spinetti e ho fatto presente che, stante l’assenza di molti russi, quest’anno potrebbe esserci una contrazione nel comparto professionale soprattutto stagionale.
Non l’ho detto da amministratore perché lascio sempre da parte il mio lavoro di consigliere d’amministrazione dell’ISDC a Pisa e di revisore dei conti nella FACI, nella FIDES e nella FRATERNITAS a Roma.
L’ho detto da parroco perché quando qualche stagionale (papà o mamma di bimbi del catechismo), sia nel comparto balneare che in quello commerciale, come sta succedendo, perde il posto di lavoro dieci giorni prima dell’inizio della stagione per ridimensionamento dell’azienda, viene dal sottoscritto a cercare aiuto e consiglio… cosa che faccio sempre con impegno ovviamente per quelle che sono le mie capacità e conoscenze.
C’è bisogno quindi di pregare e di essere solidali in modo che nessuno soffra.