Sono giunto in Arcivescovado per tempo perché, in aggiunta alla riunione del consiglio dei Vicari, dovevo anche sbrigare alcune pratiche di matrimonio.
Sentivo già da fuori il palazzo un vociare rumoroso che è cresciuto in intensità nel momento in cui sono entrato nel porticato.
C’erano, riuniti in gruppo, un folto numero di giovani e ragazze in attesa di essere convocati per la nomina annuale a insegnanti di religione cattolica nelle scuole della Diocesi.
Mi hanno spiegato che, essendo ancora fuori ruolo, devono attendere la convocazione per sapere se possono matenere la stessa cattedra oppure cambiare.
Erano tutti giovani con alle spalle 4/5 anni di frequentazione dell’Istituto di Scienze Religiose e almeno un biennio di tirocinio sul campo.
Quello che mi ha colpito, devo dire favorevolmente, aver notato il loro modo di presentarsi/parlarsi/relazionarsi… né una parola volgare o una risata sguaiata o un comportamento aggressivo; non ho visto nemmeno un tatuaggio o un abito provocante ma tanta compostezza e garbo!
Tutti poi erano palesemente felici d’essere chiamati a insegnare la dottrina cristiana e fortemente motivati nel portare avanti il loro servizio educativo.
Non c’era un sacerdote perché ormai, salvo una/due eccezioni, i sacerdoti hanno lasciato le cattedre ma i giovani e le ragazze presenti ragionavano con la stessa consapevolezza dei sacerdoti, consapevoli cioè di andare a svolgere un servizio importantissimo.
Bene, molto bene!
(*) L’Istituto di Scienze Religiose è frequentabile da tutti coloro che hanno un diploma di scuola superiore! Chi avesse bisogno di indicazioni venga pure a parlarmi.