631. IN CAMMINO – Verifica (2)

ieri ho scritto qualcosa a proposito delle attività svolte in parrocchia in questo anno pastorale che sta per concludersi e ho dato anche un voto, un misero 6-, che è poco ma comunque è sufficiente.

Oggi scrivo riguardo alle attività vicariali cioè sulle attività/impegni che portiamo avanti in comune fra tutte le parrocchie della Versilia, mare e monte.

Già il fatto che siamo divisi in due parti, mare e monte, con due Unità Pastorali nell’alta montagna e tre al piano la dice lunga su come vanno le cose…C’è troppa distanza/diversità all’interno del Vicariato per riuscire a lavorare e a lavorare bene insieme nma nonostante questo cerchiamo di andare avanti con serietà e impegno sia da parte di noi sacerdoti/suore/diaconi che da parte dei laici.

Quanto all’impegno di noi consacrati non c’è niente da dire: ci ritroviamo regolarmente negli incontri di consiglio e cerchiamo di aiutarci gli uni gli altri: siamo riusciti anche a bandire le polemiche accettandoci così come siamo senza inutili e sterili confronti.

Anche i componenti laici delle Unità Pastorali e del Consiglio Pastorale di Vicariato fanno la loro parte cercando di stare al passo. Di questi laici alcuni sono stati “precettati” dai loro rispettivi parroci e si vede bene perché partecipano poco o niente. Altri ugualmente latitano ma per altri e ben più seri motivi: l’epidemia, la famiglia, il lavoro, gli impegni extraecclesiali… Altri, infine, danno dei punti anche a noi preti per la loro generosità e disponibilità (oltre che per lo spessore spirituale).

Con tutto questo il Consiglio pastorale di Vicariato va avanti. A passo lento ma va avanti. In questo ultimo anno è cresciuto l’impegno e anche il desiderio di dare una scossa (in senso buono) alla nostra Versilia.

Così, ad esempio, la risposta alla prima fase del Cammino sinodale è stata molto positiva (leggerete qualcosa sulla rivista di Natale) anche se questo impegno ci ha costretti a mettere da parte quanto avevamo già pensato e programmato in precedenza.

Gli appuntamenti vicariali o interparrocchiali che dir si voglia vengono più che altro subìti: siamo sempre pochi e talvolta pochissimi sebbene l’impegno preparatorio sia notevole. Un po’ dipende dal campanilismo e molto dall’accumularsi di momenti di incontro che costringe a una scelta. Non vi dico il senso di frustrazione di coloro che invece sono sempre presenti e vorrebbero fare qualcosa!

Ma il punto più delicato riguarda la consistenza delle nostre comunità parrocchiali. Manca la “materia prima”: siamo sempre meno sia nelle parrocchie che nei gruppi ecclesiali per cui quelli disposti a impegnarsi sono costretti a un superlavoro che alla lunga diventa usurante e toglie la gioia dello stare e del lavorare insieme per il Signore.

Passiamo ai voti. Per l’impegno penso sia giusto un bel 7.

Per i risultati invece siamo sul 5+ perché facciamo davvero poco rispetto a quanto potremmo fare.

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